Incomprensibile e inaccettabile. Così il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli definisce la decisione del Governo di rinviare al 1° giugno la riapertura di acconciatori e centri estetici. “Con senso di responsabilità – sostiene Fumagalli – abbiamo elaborato e presentato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale pulizia, sanificazione. Proposte che penalizzano fortemente le nostre possibilità di ricavo, ma siamo consapevoli della loro necessità. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E ora non accettiamo che le attenzioni del Governo siano rivolte ad altri settori e si limitino ad una incomprensibile dilazione per la ripresa nostre attività, con tutto il rispetto per i musei che non scappano, che non possono essere fruiti dagli stranieri e che non rischiano il fallimento. Del resto, al 1° giugno cosa potremo fare di più rispetto ad oggi in termini di sicurezza? Si può far stare fermi, con costi continui e ricavi azzerati per gli interi mesi di marzo, aprile, maggio? No, non ci stiamo. Finora siamo stati alle regole, ma la prospettiva di un altro mese e più di fermo obbligato non l’accettiamo”. Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo. Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 49mila addetti del settore.
La categoria degli acconciatori ed estetiste della provincia di Caltanissetta si sofferma sul significato della loro formazione professionale. L’attività per potere essere espletata necessita di un riconoscimento di requisiti e presupposti disciplinati da leggi nazionali, regionali e territoriali. Tutto ciò porta alla consapevolezza di possedere la capacità professionale per potere affrontare la complessa difficoltà che il Covid19 ci sta propugnando. Auspicano un controllo serrato dalle autorità preposte, affinchè la sicurezza delle utenze venga tutelata e venga eliminato il tanto pericoloso e dannoso servizio offerto dagli abusivi. Ci si chiede anche sulla possibilità di una deroga da parte dei comuni sugli orari di apertura in modo tale da consentire lo sfoltimento delle intensità di clientele per il primo periodo diapertura. La provincia di Caltanissetta annovera 550 attività regolarmente iscritte alla CCIAA, facciamo si che si consolidi questo dato.
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