Il Centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta ha avviato l’esecuzione di due decreti di confisca emessi dal Tribunale di Caltanissetta, Sezione misure di prevenzione, su proposta del direttore della Dia nei confronti di un imprenditore gelese, Filippo Sciascia, 71 anni, e di Giuseppe Castiglione, 72 anni, di Vallelunga Pratameno. Dalle risultanze investigative della Dia sarebbe emersa la vicinanza di Sciascia a “Cosa nostra”.
Attenzioni puntate su diverse aziende che sarebbero riconducibili a Sciascia. Per Castiglione si sarebbe tenuto conto delle acquisizioni testimoniali di diversi collaboratori di giustizia, che lo avrebbero indicato come coinvolto in alcuni omicidi dei primi anni Ottanta. Con il provvedimento odierno, oltre alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l’obbligo di soggiorno per la durata di tre anni, sono state confiscate a Sciascia quote e compendi aziendali di tre società di Gela. A Castiglione sono state definitivamente confiscate due imprese individuali di servizi di pompe funebri, un fabbricato e 23 tra rapporti bancari e postali. Il valore complessivo dei beni confiscati ammonta a circa 3 milioni di euro.
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