La Procura di Caltanissetta ha chiuso le indagini preliminari e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per i 24 titolari degli autolavaggi ai quali è stata imposta la chiusura degli impianti ritenuti fuorilegge, salvo l’adeguamento alla normativa ambientale, nell’ambito dell’operazione denominata “Acque Pulite”. L’indagine del Nucleo Ambientale e Sanità della Procura è nata nel giugno del 2014, dopo il rilevamento di valori altamente inquinanti e tracce di metalli pesanti nelle acque dei torrenti del capoluogo. Secondo gli accertamenti, la maggior parte degli autolavaggi sequestrati non era in possesso delle autorizzazioni per lo scarico dei reflui industriali, come emerse dalle perquisizioni e dal sequestro di atti presso l’ufficio tecnico del Comune, alla provincia e negli archivi di Caltaqua. Altri lavaggisti, invece, avrebbero scaricato nel sistema fognario acque sporche contenenti agenti chimici inquinanti come i tensioattivi, superando così i limiti previsti dalle tabelle del decreto ministeriale 152 sulla depurazione. Nel frattempo alcuni titolari degli impianti si sono messi in regola, ottenendo il dissequestro degli autolavaggi dopo mesi di chiusura.
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