La prima cosa da fare? “Deporre una corona di fiori per le vittime di mafia”. Roberto Lagalla parla da sindaco di Palermo in pectore. Incontro con i giornalisti nel suo comitato elettorale. E poi mano al bilancio e alla vergogna del cimitero dei Rotoli dove ancora giacciono 1.200 bare insepolte. L’ex rettore ha ringraziato “gli elettori che hanno deciso di assegnarmi il ruolo di sindaco per il quinquennio a Palermo. C’è da segnalare la grande astensione, che lascia pensare. Cominceremo dall’insediamento assieme alla coalizione e tutto il Consiglio comunale, di maggioranza e opposizione, a lavorare per la città”.
“Ha funzionato il buon senso e il valore della coesione del centrodestra – ha aggiunto Lagalla -, che è stato trovato seppur con difficoltà. E io comunque avrei fatto una battaglia testimoniale. Confido che il centrodestra mantenga la stessa sintesi e e la stessa ragionevolezza anche per le Regionali. Si dimostrando in tutta Italia come il centrodestra unito riesca a prevalere, cosa che non mi pare esista nella collaborazione tra Pd e M5s, mi sembra alleanza più artificiosa anche agli occhi degli elettori”.
“Complimenti davvero Roberto, con te ha vinto la Palermo che non si rassegna”. Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, arrivando nel comitato di Roberto Lagalla. Musumeci ha abbracciato Lagalla e ha fatto il segno di vittoria con le dita. GDS
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