Un papà nisseno stanco di andare sempre fuori città per far svagare un po’ il proprio figlio:
“Ho portato mio figlio nel tanto millantato “rifugio di babbo natale” e nel museo dei presepi artigianali.
Ecco quello che ho visto
Nulla di nascosto o da dietro le quinte
Tutto alla vista dei fruitori
Tutto al passaggio
Premetto che mio figlio si è comunque divertito durante la breve attività che era attiva al momento del nostro arrivo
Ma questo non vuole dire nulla.
Anche perché i bambini nisseni ormai gioiscono anche per un’altalena arrugginita.
Essendo ormai abituati al nulla più totale in città.
Alla totale mancanza di ville comunali adeguate, alla totale mancanza di iniziative per bambini, ecc…
L’idea del rifugio è eccellente.
Ma almeno che qualcuno faccia da controllore sia nei confronti di chi accoglie gli ospiti, sia nei confronti di chi dovrebbe tenere tutto in ordine e si spera pulito e igienizzato.
Il ragazzo all’ingresso non ha mai accolto o dato il benvenuto a nessuno di noi genitori.
Ha risposto a mono sillabi alle nostre domande.
Non ha saputo parlare in inglese e ha dunque fatto andare via una coppia non italiana.
Insomma le basi.
Per quello che concerne il museo dei presepi artigianali non abbiamo mai visto nessuno che accogliesse i fruitori.
I presepi quasi tutti al buio.
Feci di colombe sui tavoli tra un presepe e l’altro.
Sale con presepi totalmente al buio.
E senza nessuno che controlli.
Insomma il nulla più totale.”