Oggi a Caltanissetta uno degli appuntamenti emotivamente più coinvolgenti per i cittadini e i fedeli, la processione del Cristo Nero.
Il programma
Ore 19:00 uscita del Santissimo Crocifisso “Signore della Città” scortato dalla Real Maestranza per le vie più antiche della città. Percorso: via Signore della Città, viale Amedeo, via Roma, via Mauro Tumminelli, via Paolo Emiliani Giudci, Corso Vittorio Emanuele, via Re D’Italia, Corso Umberto, via Camillo Genovese, via Roma, viale Amedeo con arrivo al Santuario “Signore della Città” dove S.E. il Vescovo Mons. Mario Russotto impartirà a tutti i presenti la solenne benedizione.
Il Cristo Nero
La sera del Venerdì Santo a Caltanissetta è giorno di lutto e di silenzio.
Dal Signore della Città, un’antica chiesetta posta nel quartiere popolare di San Francesco, viene portato in processione un Crocifisso ligneo, probabilmente quattrocentesco, oggetto di venerazione e di culto da parte di tutta la cittadinanza, chiamato Cristo Nero, per il suo colore scuro.
La tradizione vuole che il Crocifisso sia stato ritrovato in una grotta all’interno dello stesso quartiere, da due fogliamari, raccoglitori di erbe selvatiche, e che la devozione nei suoi confronti si sia rapidamente diffusa tanto da farne “il Signore della città”. I fogliamari, coloro che principalmente hanno curato questa devozione, indossano una tunica viola e sono tutti a piedi scalzi in segno di penitenza, ma oggi appartengono a tutti gli strati sociali. Essi portano a spalla il tronetto di legno dorato a forma di corona in cui il Cristo Nero viene posto, mentre altri intonano le ladate, lamentazioni in arcaico dialetto siciliano, in cui una prima vuci si alterna ad una secunda vuci e ad un coro che mantiene una sola nota. Altri ancora portano cuscini di fiori da cui sale l’incenso.
Alla processione partecipa tutta la maestranza in abiti di lutto, con il suo capitano, il vescovo con tutto il clero, tutte le suore, i monaci, le confraternite, le congregazioni religiose, e il Cristo nero è seguito da una gran folla di persone, per la maggior parte a piedi scalzi per sciogliere un voto o per chiedere una grazia. E dappertutto dove la processione passa risuona il grido: “Viva la Misericordia di Diu”.
(Testo a cura della Prof.ssa Rosanna Zaffuto Rovello)