Oggi non interveniamo per vantarci di quando siamo stati bravi nel preannunciare l’imminente collasso del “Vecchio pontile di Gela” storica struttura marittima abbandonata da cento anni dalle istituzioni e dal Comune del Golfo in primis. Cedimento previsto nella perizia con numero di protocollo 78534, del 22/07/2020 trasmessa al Comune di Gela che doveva essere inserita nel piano triennale delle opere pubbliche.
Da tempo consapevoli dell’imminente collasso strutturale (in previsto dal nostro studio e avvenuto) lavoriamo per trovare la migliore soluzioni non solo in funzione della Rck ma anche in funzione della consistenza e dell’esposizione ambientale.
Ci siamo posti la domanda come poterlo ricostruire nel rispetto della normativa. Premetto che questa amministrazione non ha alcuna colpa per il collasso strutturale avvenuto giorno 07.01.2021, bisognava recuperare l’antica infrastruttura almeno trenta anni fa.
Il pontile sbarcatoio rappresenta la prima costruzione in cemento armato realizzata a Gela era un’opera essenziale per la marineria locale. Il progetto venne realizzato nel 1911 dalla Società dell’Ing. Francesco Saverio Rossi & C.i con sede a Roma che stipulò il contratto d’appalto con il Comune, ed ultimato nel 1915. Dopo qualche anno si rese necessario il suo prolungamento di altri 150 metri per consentire l’attracco di bastimenti di maggiore tonnellaggio. Per una serie di lungaggini burocratiche, assenza di finanziamenti e per le fasi storiche che l’Italia attraversava in quegli anni, i lavori furono ritardati; infatti il pontile fu portato alla sua attuale lunghezza solo nel 1935.
In queste settimane sono state finanziate circa sette milioni di euro per la demolizione della struttura abbandonata a se stessa.
Consapevoli che appena demolito difficilmente potrà essere ricostruito (costi-benefici anti-convenienti). Interveniamo per dare un senso alla progettazione ma prima di asserire che l’unico calcestruzzo da potere utilizzare è calcestruzzi rinforzato con resina fluida, con Modulo di finezza piuttosto basso, con prevalenza del fino, e quindi con aumento dell’acqua d’impasto. Gela grazie ai nostri contatti potrebbe essere la prima Città in Italia a utilizzare tale calcestruzzo più resistente dell’acciaio stesso nel rispetto alle prescrizioni UNI-EN 206. (avremo tempo per riprendere l’argomento).
Volendo semplificare il nostro intervento chiediamo che prima della demolizione vengano rimosse bitte e basolato per evitare di perderli definitivamente, inoltre il nostro particolare calcestruzzo e resina deve essere miscelato con i materiali di risulta della demolizione del pontile demolito stesso. Per tale motivo si chiede che tutti i materiali non vengano portati in discarica ma vengano depositati per essere riutilizzati durante l’impasto del conglomerato cementizio armato della nuova struttura che potrà essere ricostruita identica a quella storica. Possiamo garantire una durata dell’infrastruttura a mare di 100 anni senza alcuna manutenzione.
Dott. Francesco Agati tecnico-legale