Salvo imprevisti le trattative di Bruxelles si sono concluse con un bel risultato da parte italiana.
Conte strapperebbe un piatto ancora più ricco, ben 209 miliardi di cui 82 di sussidi e 127 di prestiti a interessi zero, rispetto alla proposta della Commissione di maggio che destinava al nostro Paese 173 miliardi di cui 82 a fondo perduto e 91 di prestiti.
È una vittoria innegabile di Conte ma anche di Angela Merkel e di tutta l’Europa mediterranea, in opposizione ai cosiddetti “frugali” a cui però è andata più che bene riuscendo ad aumentare i loro sconti di bilancio.
l’Europa esce dalle trattative più forte e più forte esce l’Italia che con questi fondi può attivare quelle riforme di cui il paese necessità e affrontare tutte quelle difficoltà che l’ “era covid” aveva creato a cittadini e imprese.
Il fatto poi di aver ottenuto 37 miliardi, in più del previsto, rafforza ancora di più il governo perché si può pensare di allontanare il più possibile il MES , motivo di discordia fra PD e 5 Stelle.
Dipinto questo quadretto a tinte tenui e rasserenanti, resta il nodo del meridione e della Sicilia in particolare.
È un momento in cui non si ammettono più deroghe e ritardi, se si vuole risolvere il grosso problema meridionale.
E’ il momento migliore per una sorta di Piano Marshall per il Sud che non sia una serie di aiuti o una cassa per il mezzogiorno, ne assistenzialismo 5 stellesco, ma una serie di investimenti infrastrutturali che omogenizzi l’talia, unita nei fatti, rilanciando le potenzialità del meridione e della Sicilia, nell’ottica di una strategia euro mediterranea che abbia come obiettivo geopolitico quello di unificare l’Europa e renderla partner privilegiato dei paesi africani e mediorientali.
L’ obiettivo è ambizioso e impone scelte coraggiose che coinvolgono tutto lo scacchiere Mediterraneo e la Sicilia in particolare .
Ecco perché non si può transigere dal creare le basi affinché la Sicilia diventi la piattaforma logistica culturale e di pace dell’intera area.
Adesso ci sono anche i i soldi per fare il Ponte , infrastruttura centrale e strategica per l’Europa pensata dalla Merkel e soci. Nessuno può ancora dire come ha detto Feltri: ” l’ Italia senza 1€ vuole il Ponte “.
Nessuno può ancora sostenere la non priorità del ponte.
Nessuno può ancora disquisire se è meglio il Ponte, cantierabile da oggi stesso, o il tunnel o le barche messe una dietro l’altra. Musumeci esca gli attributi e batta i pugni sul tavolo, altrimenti con quale faccia potrebbe ripresentarsi alle elezioni?
Noi continueremo la nostra battaglia per il Ponte, per l’alta velocità, per il rilancio della Sicilia e dei Siciliani, sicuri che è il momento del cambiamento e della rinascita: la nostra regione ha troppo sofferto e merita benessere e prosperità .
Salvatore Giunta
Circoli della Società Civile – Sicilia per l’Europa