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Home» Cultura»Teatro Oasi della Cultura di Caltanissetta: domenica in scena “I Gemelli di Krimisa”

Teatro Oasi della Cultura di Caltanissetta: domenica in scena “I Gemelli di Krimisa”

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Domenica 26 Febbraio ore 18,00 al Teatro Oasi della Cultura di Caltanissetta, 7° appuntamento della Stagione Teatrale 2017 organizzata dal Teatro Stabile Nisseno con la direzione artistica di Giuseppe Speciale. A calcare il palcoscenico dell’Oasi sarà una compagnia calabrese, esattamente di Cirò Marina “Krimisa” che porterà in scena “I Gemelli di Krimisa” commedia comica in due tempi liberamente tratta da I Menecmi di T.M.Plauto.
Nella commedia ‘I Gemelli di Krimisa’ la compagnia rivisita un testo classico lasciandone quasi inalterata la trama, ma arricchendola con un parallelismo ideale con fatti e situazioni di vita vissuti nell’antica Magna Grecia. Come recitava la voce narrante: “siamo di Krimisa e ci piace immaginare che tutto si sia svolto lì”. Ecco che il dialetto calabrese diventa lo strumento più efficace, ma anche divertente, per raccontare, facendole sentire più vicine, le radici culturali e storiche di questa terra. Ma non solo: lo spettacolo, pur nell’ilarità, riusce a portare sulla scena pregi e difetti che ancora ci appartengono, indicando una via, ovvero cosa occorre valorizzare e ciò che invece resta da cambiare. L’oppressione dei potenti, la scarsa considerazione delle donne, le debolezze degli uomini, la rassegnazione dei servi… Sono cose tuttora attuali, è vero che non esistono più gli schiavi, ma dell’arroganza e della presunzione dei potenti purtroppo ancora non ci siamo liberati; non si chiamano più padroni, esercitano la propria indole in modi e con raggiri differenti, ma nella sostanza sono sempre gli stessi: ipocriti, presuntuosi, imbroglioni, violenti, ma anche, in alcuni casi, poco intelligenti e facilmente cadono vittime della sorte o dell’astuzia dei più poveri, che comunque sono abituati ad essere più forti e svegli perché le vicissitudini della loro difficile vita fanno loro da scuola.
I Menecmi vennero scritti da Plauto verso la metà del III secolo a.C. Il nome deriva da quello dei due personaggi principali, nonché fratelli gemelli. 
La commedia tratta di un evento molto semplice: attorno all’omonimia e alla straordinaria somiglianza tra i due fratelli viene costruito da Plauto il prototipo della commedia degli equivoci, simile per genere all’Anfitrione e alle Bacchidi: la comparsa di Menecmo II, che non ha mai smesso di cercare il fratello, ad Epidauro, dove Menecmo I si è creato la sua nuova vita, scatena un susseguirsi di situazioni confusionali comiche per necessità.
Una moglie gelosa e asfissiante, un suocero, un servo, anche lui con il suo doppio, una prostituta provocante, una zitella, mercanti e orafi si trovano coinvolti in una serie di equivoci paradossali che ribaltano l’ordine degli equilibri quotidiani, portando le due coppie di gemelli in uno stato confusionale.

2017-02-25
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