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Home» Redazione»Taglio di una classe alla scuola dell’infanzia di S.Barbara. La buona Scuola “incatenata dai Numeri “

Taglio di una classe alla scuola dell’infanzia di S.Barbara. La buona Scuola “incatenata dai Numeri “

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In questi giorni si parla tanto di buona scuola… un vento di novità che porterà finalmente l’Istituzione scolastica a svolgere ancor di più e meglio il ruolo che le viene demandato dalla Costituzione Italiana: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita… Costituzione della Repubblica italiana,”( art. 34)
La Costituzione, infatti, accompagna la crescita della persona, istruendola prima a saper stare con gli altri (Principi Fondamentali – scuola dell’infanzia/primaria), poi a sviluppare le prime forme di cittadinanza attiva, grazie all’istruzione e al suo concreto esercizio (Parte I Costituzione )
Novità nei programmi, progetti, organizzazione, incremento del corpo insegnante, attenzione maggiore alle disabilità , strutture adeguate alle esigenze per lo sviluppo e formazione della persona, con una sempre e maggiore interazione con la famiglia e la società.
A Santa Barbara, finalmente dopo tanti anni si ottiene una scuola verticalizzata con un istituto comprensivo che permette una continuità nel percorso didattico e di educazione dei bambini.
Infatti , oramai è storia e andiamo dagli anni sessanta agli anni ottanta, dopo continue lotte sociali portate avanti dalle famiglie con il sostegno della Parrocchia e degli insegnanti si ottiene una scuola media ed una scuola materna degne di essere chiamate scuole. Da alcuni anni la scuola, con le famiglie, la parrocchia e il Comitato di Promozione Umana S. Barbara, hanno avviato il progetto “Alleanza educativa” in cui territorio e scuola interagisco per promuovere un recupero sociale ed ambientale del quartiere . Negli ultimi anni si è riscontrato nel quartiere, come nel resto della città , un continuo e crescente degrado che influisce negativamente in particolare nello sviluppo dei bambini che riconoscono nel degrado la “normalità”. Tante le iniziative che la scuola insieme alla parrocchia cercano di portare avanti coinvolgendo le famiglie del quartiere. Però, se in questo percorso di recupero le istituzioni lasciano nell’abbandono il quartiere, diventa vana ogni iniziativa ed azione portata avanti con sacrificio ed impegno dalla scuola insieme alla parrochia, unici presidii che ancora resistono e rendono concretamente presenti le Istituzioni. Dal 2008 il quartiere si ritrova con il plesso della scuola elementare chiuso e nel totale abbandono, costringendo i bambini ad un “provvisorio” adattamento nel plesso della scuola media che permane da sette anni . Questo abbandono costringe tante famiglie a portare i propri figli nelle scuole in città . Ed ecco che un grave problema sociale alimentato dall’abbandono delle istituzioni diventa un problema di semplice “aritmetica”: non c’è il numero sufficiente per formare una naturale ed opportuna terza classe nella scuola dell’infanzia . La norma dice che possiamo arrivare a classi di 28 bambini !! 28, 25, 20 sono solo numeri , non bambini … e il proposito della costituzione…. “ formare, educare, fare emergere le potenzialità del bambino che dovrà diventare nuovo membro della società , cittadino capace e responsabile che nella legalità e nella libertà edifica una nuova società.” rimane solo un proposito di cui ci si riempe la bocca quando si fanni i bei discorsi. A che servono allora i vari progetti formativi, i nuovi programmi, le buone intenzioni , quando concretamente abbiamo delle
“scuole pollaio” in cui bambini dai tre ai cinque anni sono costretti a stare insieme a blocchi di 28 per classe e così mandiamo a quel paese le professionalità, capacità e forza di volonta degli insegnanti , i buoni e numerosi progetti e la buona volontà dei genitori , e tutto questo per lasciare in tali situazioni di rischio i propri bambini.
Quando per le “Istituzioni”, o meglio, per i soggetti che hanno la responsabiltà di rappresentare le istituzioni, i numeri e l’aritmetica stanno sopra il valore della persona, del bambino e del giusto servizio da fornire, crediamo proprio che stiamo davvero realizzando la “Buona Scuola” ?.
Come genitori e cittadini di questo quartiere certamente non possiamo sottostare a queste vergognose regole, dietro cui dirigenti, amministratori e burocrati , nascondono le proprie incapacità e la volontà di distruggere uno dei diritti primari sanciti dalla nostra costituzione. Come cittadini che credono nel valore delle Istutuzioni siamo pronti a mettere in atto ogni azione e forma di lotta per ottenere una Scuola degna di questo nome.

Caltanissetta 19.09.2015
Antonino Faraci
(Comitato di Promozione Umana di S. Barbara)

giornalenisseno|santa barbara caltanissetta|Scuola|taglio delle classi 2015-09-19
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