Per gli spostamenti tra comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno deciderà lunedì il Parlamento. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il governo non vogliono assumersi la responsabilità di questa scelta, lasciandola sulle spalle del Parlamento, che insiste per riaprire. Bisogna però decidere, spiega se consentire spostamenti liberi all’interno di ogni provincia o se consentire gli spostamenti solo tra comuni limitrofi fino a 5mila abitanti. Le deroghe ci saranno, quindi, ma sarà il Parlamento a decidere in che forma. Il provvedimento dovrebbe essere presentato lunedì alla Camera. Anche in questo caso bisogna decidere in che forma: si pensa a un emendamento al decreto Ristori o ad un altro provvedimento. Conte, ormai, sembra aver ceduto alle pressioni di presidenti di Regione e sindaci, ma lasciando la palla in mano a Camera e Senato: “Ovviamente il Parlamento è sovrano”, ha detto ieri da Bruxelles. La contrarietà del governo viene espressa anche dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia: “Chi vuole aprire tutto se ne assuma la responsabilità. Il Parlamento è sovrano. Penso che il parere di Speranza sarà sicuramente contrario come il mio”. Una delle ipotesi che si sta valutando è quella di consentire gli spostamenti tra comuni più piccoli, permettendo di circolare in un raggio contenuto di chilometri. Si parla, soprattutto, di centri con meno di 5mila abitanti. In questo caso si potrebbe consentire lo spostamento solo tra comuni limitrofi. Altra opzione è quella di dire sì agli spostamenti all’interno della stessa provincia. Si ipotizza anche di farlo solamente per il 25 dicembre, ma questa linea sembra già superata dal Parlamento, come dimostra la mozione del centrodestra al Senato che punta ad abolire del tutto la norma. Oggi ci sarà una riunione dei capidelegazione per trovare l’intesa sul provvedimento da portare alla Camera. Poi basteranno pochi giorni per l’approvazione, si assicura. Si aspetta anche il parere del Comitato tecnico scientifico, che pur avendo chiesto massimo rigore aveva aperto alla valutazione di diverse opzioni per i comuni di dimensioni differenti, garantendo gli spostamenti per le situazioni di necessità e i servizi necessari nei piccoli centri.
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