[embed_video id=121429]Il riordino delle carriere appena licenziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri umilia la dignità professionale delle donne e degli uomini della Polizia di Stato.
A protestare contro la legge delega è l’Ugl Polizia di Stato che oggi è scesa in piazza in tutta Italia per manifestare il proprio dissenso con una serie di iniziative dal titolo “Vittime di fuoco amico”.
Secondo il sindacato, infatti, l’attuale progetto di riordino sarebbe caratterizzato da numerose incongruenze e criticità, “a partire dalla mancata attenzione in merito al ritardo dei concorsi che ha paralizzato le aspettative di carriera della base, causando una grave carenza di ruoli e l’eccessivo innalzamento dell’età media del personale sulle qualifiche apicali”.
Elementi che si ripercuoteranno negativamente sullo spirito motivazionale del personale, proprio in un momento storico che, invece, necessiterebbe di maggiore attenzione sul lavoro delle donne e degli uomini in divisa, in virtù dell’elevato spirito di sacrificio che ad essi si richiede.
“Dopo 22 anni di attesa – continua il sindacato – il riordino delle carriere avrebbe potuto rappresentare l’ occasione giusta per risarcire i poliziotti dei tanti errori e ritardi commessi dal dipartimento di pubblica sicurezza, ed invece ci ritroviamo nuovamente traditi da chi avrebbe dovuto difendere la nostra dignità professionale: esistono, fortunatamente, ancora i margini per rimediare”.
“Continueremo a far sentire il nostro malcontento evidenziando anche le opportune proposte di modifica di un riordino che solo in parte ha accolto le richieste che abbiamo formulato con insistenza, e che non possiamo accettare”.