[embed_video id=128345]Caos nella gestione dell’antincendio da parte della Regione, con la denuncia di un sistema impreparato e un Corpo forestale senza mezzi e fondi, denunciano i sindacati, Flai Cgil, Fai Cisl e Uil, che contestano alle istituzioni regionali “la mancanza di una programmazione per la campagna antincendi 2017”. “ La verità- scrivono in una nota i segretari dei tre sindacati Alfio Mannino, Calogero Cipriano e Antonino Marino- è che ancora una volta si rivela l’inadeguatezza delle istituzioni siciliane rispetto all’esigenza di difendere e tutelare l’immenso patrimonio boschivo dell’isola”. I sindacati sostengono: “Il punto è che si gestiscono il territorio e la politica forestale in maniera raffazzonata, visto che alla mancata programmazione del servizio antincendio bisogna aggiungere il fatto che siamo già a fine maggio e devono ancora iniziare i lavori di pulitura dei boschi e quelli per i viali parafuoco”. Flai , Fai e Uila chiedono , prima dell’inizio della discussione in Aula del collegato alla Finanziaria, un confronto che prenda le mosse dalle proposte del sindacato unitario, finalizzate a un serio riordino del settore forestale, sgomberando il campo da altre proposte tese solo a fare propaganda”. Per i sindacati “la misura è colma e se non verrà data risposta alla richiesta di confronto per concordare le iniziative per superare le difficoltà del settore e attivare le misure amministrative necessarie per evitare i continui ritardi nei pagamenti, diverrà inevitabile la mobilitazione generale della categoria”.
Nei giorni scorsi di fronte al primo scirocco e alle fiamme che hanno devastato ampie zone dei Nebrodi e delle Madonie, esattamente come accaduto lo scorso anno, la macchina dell’antincendio è a terra. Nel senso letterale del termine: in attesa del varo del bilancio (l’Ars ha approvato la Finanziaria solo qualche giorno fa)non ci sono i soldi per acquistare la benzina, per riparare le macchine e le autobotti, né per comprare le nuove tute per i 6.500 addetti dell’antincendio: tute che quest’anno non si potranno comunque comprare perché non ci son più i tempi tecnici per una gara pubblica. Insomma, i 6.500 operai dell’antincendio che, in ogni caso, per legge prima del 15 giugno non si possono chiamare in servizio, anche una volta messi al lavoro senza mezzi potranno fare ben poco. Ma c’è di più: ancora non sono stati fatti i lavori di pulitura del sottobosco, essenziali per evitare il divampare in grande stile degli incendi, e la Regione non sa nemmeno su quanti elicotteri antincendio può contare. Bloccata dal governo Crocetta la gara con i privati, che mettevano a disposizione sei elicotteri, la Regione aveva firmato una convezione con il Corpo forestale nazionale: ma al momento, per problemi burocratici, non si può rinnovare la convenzione, così forse la Sicilia potrà contare su due, elicotteri che metterà a disposizione il comando dei vigili del fuoco. Insomma, in questi giorni la macchina della protezione contro gli incendi è ferma e inutilizzabile e in vista dell’estate la situazione non migliorerà di molto. Ciò che è accaduto nel 2016 non è servito a nulla. Il 30 maggio scorso 600 ettari di bosco a Pantelleria hanno preso fuoco, e il 16 giugno la Sicilia è stata devastata. All’indomani degli incendi tutti avevano gridato allo scandalo,
pensando che dietro le fiamme c’era la mafia, e che si sarebbero presi provvedimenti per combattere gli incendi. Ed ecco il risultato: la stagione del fuoco è iniziata, e noi puntualmente ci presentiamo con le armi spuntate”. Ecco come la Regione organizza la macchina dell’antincendio. Lo scorso anno tra maggio e giugno sono andati in fumo 5.600 ettari di boschi e macchia Mediterranea. Una lezione che non è servita a nulla.