Buone notizie dal fronte delle esportazioni per la Sicilia dai dati Istat del 2018 rielaborati da Unioncamere. La nostra regione è fra le poche in Italia ad avere avuto nel 2018 un export in netta crescita malgrado il tessuto economico continui ad essere caratterizzato da scarsa crescita e stagnazione. Non è un caso che l’export sia in controtendenza, visto che più di un esperto in questi anni ha sempre sostenuto, basandosi sui dati, che le imprese siciliane che sono sopravvissute alla crisi e hanno continuato a crescere sono quelle con maggiore propensione a esportare all’estero e ad innovare. E il bom non riguarda soltanto i prdotti petroliferi che da sempre rappresentano una larga fetta dell’export siciliano.
Secondo i dati Unioncamere nel corso di tutto il 2018 il fatturato del commercio estero si è attestato complessivamente sui 10,7 miliardi di euro con un aumento del 15 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando il fatturato totale è stato di 9,3 miliardi. Fra le province con il miglior andamento del fatturato delle esportazioni, svetta Palermo con una crescita del 54 per cento, seguita da Siracusa con +17 che si conferma la provincia che detiene il 62 per cento dell’export dell’isola soprattutto grazie ai prodotti petroliferi, seguita da Catania (+15) e Trapani con un +12 per cento. Positivo anche Ragusa (+10), e Messina (+3). Trend negativo, invece, a Caltanissetta (-24 per cento), Agrigento (-5) e Enna (-1).
Se si guarda poi la mappa del commercio estero, tra i paesi di riferimento si collocano in pole position Paesi Bassi (con un peso del 6,32 per cento sul totale), Stati Uniti (6,28 per cento), Gibilterra (6,17 per cento) e Turchia (5,64 per cento).
A elaborare i dati delle esportazioni siciliane è l’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia che ha rielaborato i dati dell’Istat riguardanti l’export dell’anno 2018. “Questa è la strada da seguire per portare il made in Sicily alla conquista dei mercati stranieri – commenta il Presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace – il trend positivo delle esportazioni siciliane conferma che i prodotti e i servizi provenienti dall’Isola sono sempre più apprezzati all’estero, l’export made in Sicily riparte con forza confermando una crescita di +15 per cento per il 2018”.
Rispetto alle tipologie di prodotto, prevalgono coke e prodotti petroliferi raffinati con +15,2 per cento, che hanno inciso per quasi un miliardo di euro in più (da 5,4 a 6,2 miliardi) e rappresentano più della metà dell’export siciliano, seguono i prodotti chimici (1,1 miliardi, +14 per cento), gli alimentari e bevande (+11), computer e apparecchi elettronici (+24) significativi sviluppi hanno avuto anche i mezzi di trasporto con 250 milioni, e +243 per cento. Di segno negativo invece i prodotti agricoli e della pesca, ma anche tessile e abbigliamento. “Il risultato dell’export siciliano – commenta il segretario generale di Unioncamere Sicilia, Santa Vaccaro – posiziona l’Isola sul podio nazionale tra le regioni con la maggiore crescita nel 2018. I prodotti delle nostre imprese sono sempre più apprezzati all’estero, immettendo sui mercati stranieri la qualità del made in Sicily che continua a crescere ed a innovarsi”.
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