In Sicilia esplode la guerra sui posti letto, sui dati veri o presunti. Numeri che secondo alcuni sindacati non corrisponderebbero alla realtà, dati che invece la Regione rivendica come veritieri. E nel frattempo il ministero della Salute ha disposto l’invio di personale tecnico e agenti dei carabinieri del Nas in Sicilia per verificare la disponibilità di posti letto ospedalieri e di terapia intensiva, come richiesto anche dall’assessore alla Sanità Ruggero Razza. Lo scontro sindacale, che in poche ore ha coinvolto anche la politica, parte dal messaggio inviato il 4 novembre ai manager di ospedali e Asp dal dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana, Mario La Rocca. Il superburocrate ha chiesto in modo deciso il rispetto del piano e l’attivazione dei posti letto in terapia intensiva per evitare che la Sicilia diventasse zona rossa. Una strigliata, un richiamo a raggiungere la disponibilità prefissata.
E ora su quei numeri che la Regione ha certificato, si apre una battaglia. Il Cimo, sindacato dei medici ospedalieri, non li reputa veritieri, ma simili perplessità arrivano da un report curato dal comparto Medici della Fp-Cgil regionale.