Repubblica. “Non colgo l’inverno nei palazzi del potere, io amo la primavera”. Così il neoprefetto di Palermo Antonella De Miro rispondendo ai cronisti che chiedevano un commento sull’inchiesta che ha coinvolto il presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto e che ha portato al trasferimento del prefetto Francesca Cannizzo e di conseguenza alla sua nomina. “L’amministrazione – ha detto De Miro – ha portato qui il prefetto Cannizzo perchè aveva e ha stima di lei. E’ stata lei a chiedere, con senso di responsabilità, di lasciare Palermo nell’interesse dell’amministrazione”. Poi parlando della lotta alla mafia il neo prefetto ha aggiunto: “Palermo ha fatto la storia delle misure di prevenzione. Tutto è partito da Palermo, la storia della lotta alla mafia è nata qui e si fa qui. Se oggi – ha aggiunto – la mafia e il braccio militare è scompaginato questo è merito di Palermo”.
“Ieri, come primo appuntamento ufficiale dal mio insediamento, ho partecipato alla commemorazione di Piersanti Mattarella che ha pagato con un prezzo altissimo il suo progetto di cambiamento della Sicilia”, ha aggiunto De Miro, incontrando per la prima volta i giornalisti dopo il suo insediamento nel capoluogo siciliano. “Io credo che questo sangue versato sia stato un seme fertile – ha detto ancora – sono ferite ancora aperte che sono patrimonio, una storia, che appartiene non soltanto alla Sicilia ma a tutto il Paese. Ieri nel pomeriggio ascoltando un coro di bambini al teatro Massimo, ho pensato che l’antimafia, la voglia di cambiamento sono proprio loro”. “Arrivare a Palermo è stato inaspettato. Ho con questa terra e questa città un rapporto d’amore viscerale. Sognavo di potere tornare qui da prefetto”, ha detto ancora De Miro. “Mi ero convinta che sarei rimasta fuori, invece inaspettatamente sono qui con questa grande emozione”.
“La sicurezza sul territorio e’ in senso ampio e piu’ generale. Domani, per esempio, incontrero’ i sindaci delle Madonie sulla chiusura dei punti nascita”, ha detto ancora il prefetto. “La priorita’ e’ la sicurezza sul territorio intesa nel contrasto alla microcriminalita’, alla criminalita’ organizzata e ai pericoli che vengono dal terrorismo, facendo rete con le pubbliche amministrazioni e le istituzioni. Queste sono le mission di un prefetto e a questo mi dedichero’ con l’impegno che mi ha contraddistinto nelle sedi dove ho ricoperto il medesimo ruolo”.
Nata a Catania, Antonella De Miro ha alle spalle una lunghissima carriera istituzionale. E’ stata prefetto di Reggio Emilia dal 2009 al 2014, e successivamente a Perugia. Specializzata nell’azione di prevenzione e lotta contro le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e negli enti locali, per la prefettura di Agrigento ha coordinato la commissione di accesso ispettivo antimafia nei comuni di Santa Margherita Belìce, Ribera e Favara, e il gruppo ispettivo dell’ente Acquedotto del Voltano. Nel marzo del 2000 ha assunto l’incarico di vicario della prefettura di Enna, e nel gennaio
2001 quello di vice prefetto vicario di Messina. Ha anche presieduto i nuclei di valutazione per le autorizzazioni prefettizie al conferimento in discarica dei rifiuti e le commissioni per la individuazione dei siti dove allocare nuove discariche e per l’approvazione dei relativi progetti esecutivi della Regione. Nel 2003 ha assunto le funzioni di vice prefetto vicario di Palermo, dove ha collaborato con il prefetto nelle problematiche riguardanti l’ordine e la sicurezza pubblica.