[embed_video id=165713]Trenta tonnellate di “Marijuana”e una una pistola da guerra calibro 9, tre persone in manette: Uno dei più ingenti sequestri di stupefacente mai fatti in Sicilia

Nella serata di ieri, i Carabinieri del Comando Provicniale di Agrigento hanno fatto
scattare un blitz fulmineo nelle campagne di Naro. Da giorni, osservavano i
movimento di tre persone sospette che si aggiravano come dei comuni imprenditori
agricoli. Il sorvolo di un drone sulla piantagione sospetta ha confermato l’intuizione
dei militari. I Carabinieri della Compagnia di Licata (Ag), che da circa un mese
avevano notato delle strane coltivazioni in un appezzamento di terreno ubicato nel
territorio comunale di Naro (Ag), insospettiti dalla situazione, hanno cinturato l’area
in questione, facendo irruzione nel fondo agricolo, dove sono stati subito rintracciati
tre insospettabili individui, tra cui un insospettabile dipendente comunale. Poco dopo
aver iniziato la perquisizione, i sospetti si sono rivelati fondati: in un casolare, adibito
ad essiccatoio terminale nel processo di complessa lavorazione dello stupefacente,
sono saltati fuori decine e decine di sacchi già confezionati, contenenti “Marijuana”
già essiccata, pronta per essere smerciata, per un peso complessivo di oltre 135 chili.
Fatto accesso in un secondo essiccatoio, tappa intermedia nel processo, quasi
scientifico, di lavorazione della canapa indiana, i Carabinieri non hanno potuto
credere ai loro iocchi. Per terra e su reticolati metallici a più strati, i militari hanno
trovato una impressionante distesa di “maria” in fase di essiccazione. Da una prima
pesatura speditiva, risulta, su questo secondo sito, oltre una tonnellata di stupefacente.
A questo punto, le ricerche dei Carabinieri, con l’ausilio anche delle unità cinofile , si
è spinto fino alla campagna circostane, dove, durante la successiva meticolosa
ispezione in un attiguo fondo agricolo, nascosta tra i filari di una coltivazione di
alberi di cachi, i Carabinieri hanno scovato una ulteriore mega piantagione di
“Canapa indiana”, costituta da altre 10.000 piante, alte quasi due metri. Durante le
operazioni di perquisizione, è saltata fuori anche una Pistola da guerra calibro nove,
in ottimo stato di efficienza ed oltre 50 cartucce dello stesso calibro, risultate
illegalmente detenute e nella disponibilità del dipendente comunale. Su questa sono
in corso gli esami balistici del RIS allo scopo di verificare il suo eventuale uso in
recenti fatti di sangue verificatisi nella provincia di agrigento. Al termine delle
prolungate attività di estirpazione delle piante, ancora in corso con pale meccaniche e
mezzi pesanti, sono così state complessivamente sequestrate altre trenta tonnellate di
“Marijuana”. Per i tre individui, sono subito scattate le manette ai polsi con l’accusa
di “Coltivazione e Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” e, per il
dipendente comunale, anche di “Illegale detenzione di arma da guerra”. Per i tre si
sono aperte le porte del carcere. Si stima che l’enorme quantitativo di droga
sequestrato, che avrebbe invaso le piazze della movida dell’intera provincia di
Agrigento e di tutta l’isola, avrebbe potuto fruttare ben oltre i quindici milioni di
euro.
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