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Sanità nel nisseno: lettera aperta di una cittadina

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Lettera aperta 

Da cittadina e da paziente mi pongo tanti interrogativi …

Vorrei tanto sapere perché un’azienda ospedaliera decide di spendere soldi in progetti, in macchine aziendali e non li spende per rendere più confortevole la degenza in ospedale a tutti i pazienti fornendo presidi, coperte, acqua, farmaci adeguati al fabbisogno.

Vorrei capire perché alcuni reparti sono accorpati a discapito dei posti letto, nello specifico, chirurgia generale con urologia, chirurgia vascolare con neurochirurgia, reparti quest’ultimi che ad Enna e ad Agrigento non esistono, quindi il servizio del 118 che ha nel bacino di utenza queste due città, li porterà in automatico al Sant’Elia.

Scusate se eccedo nelle domande ma il reparto di pneumologia che fine ha fatto?

Perché un’amministrazione decide di trasferire il personale sanitario dove non serve?…mi riferisco aNiscemi, Mazzarino, Mussomeli.

A proposito di Mussomeli…loro hanno trovato il personale medico straniero, perché non si prova a cercare anestesisti da assumere in organico anziché pagare ad ore il personale di Palermo? Sarebbero tanti soldi risparmiati visto che uno degli obiettivi è quello di risparmiare!

Chi li stabilisce gli obiettivi risparmio?

Vorrei ancora sapere se tutti i posti letto risultano occupati o si preferisce occupare quelli del pronto soccorso…

A proposito di Pronto Soccorso non è insufficiente un medico per turno?

Ancora…i progetti a pagamento sono resi noti negli obiettivi e nei guadagni? Sono destinati al personale di ruolo o a quello precario?

Perché in alcuni reparti non fanno entrare i parentiprevio tampone? Le informazioni sullo stato di salute vengono sempre fornite ai familiari? Certo che il covid non ha fatto solo morti! La medicina di base e la guardia medica da chi sono controllate e valutate nella loro efficienza ed efficacia?

Consentitemi un’altra domanda: perché liste di attesa così lunghe per esami diagnostici, clinici e per visite specialistiche? Si parla di mesi ma anche di anni!

Non tutti abbiamo soldi per ricorrere ai privati!

Un’ultima richiesta ancora…il polo oncologico dell’ospedale Raimondi che fine ha fatto?

Scusate tanto la mia curiosità, ma penso sia legittimo conoscere i motivi delle scelte che possono portare le persone a morire o, bene che vada, a soffrire di più!

Si dice che all’ospedale abbiamo tutti una mattonella e per quella mattonella che mi appartiene vorrei capire di più.

Grazie                                                               Rosetta Rizzo

lettera aperta Sanità nel nisseno 2022-08-28
Tags lettera aperta Sanità nel nisseno
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