Di Danila Bonsangue.
Salvatore Roccaro, 47 anni di San Cataldo trovato morto dai genitori, la mattina del 21 agosto, a casa sua, nel suo letto, sarebbe deceduto a causa di un infarto. Questo quanto sarebbe emerso nel corso dell’autopsia effettuata su disposizione del pm di turno, dal medico legale Giuseppe Ragazzi che depositerà il referto entro 60 giorni. I familiari, assistiti dall’avvocato Raffaele Palermo, hanno nominato un consulente di parte, il dottore Nino Mammola. Roccaro prima di morire, era andato, insieme alla madre, al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta perché accusava un forte dolore alle braccia, alla spalla e aveva anche avuto qualche linea di febbre. Dall’ospedale lo avevano rimandato a casa consigliando, visti i tempi d’attesa, di fare un tampone in un laboratorio privato. Ma esiste solo il COVID? Con dolore alle braccia e alla spalla, aveva un infarto in corso? Nessun accertamento al cuore? Nessuna visita? Se una persona sta male e va in ospedale senza tampone non può essere salvata? Due infermieri, uno del pronto soccorso infettivologico e uno del pronto soccorso generale, risultano al momento indagati. Secondo la ricostruzione dei familiari che hanno sporto denuncia, Salvatore Roccaro una volta arrivato al pronto soccorso generale avrebbe appreso dall’infermiere del triage che, dal momento che aveva avuto qualche linea di febbre, avrebbe dovuto recarsi al pronto soccorso Covid-19 dove gli avrebbero fatto anche un tampone. Cosa che Roccaro avrebbe immediatamente fatto. Stando alla denuncia dei familiari però l’infermiere del pronto soccorso Covid-19 gli avrebbe detto che dato che c’era molto da aspettare avrebbe potuto fare il tampone altrove per poi ripresentarsi con l’esito. Roccaro a quel punto avrebbe contattato diversi centri analisi. Tutte le strutture private di Caltanissetta e San Cataldo però, erano chiuse per ferie. A quel punto il 47enne avrebbe fatto ritorno a casa dove è morto durante la notte. Salvatore Roccaro, avrebbe compiuto 48 anni a novembre. Uomo molto conosciuto e stimato a San Cataldo non solo per la sua serietà e per essere un grande lavoratore ma anche perché era un’artista, un pittore, e un uomo che stava molto in mezzo alla gente.
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