[embed_video id=37101]I residenti, professionisti e commercianti del Centro Storico di Caltanissetta, scrivono al Prefetto, al Questore ed al sindaco per informarli di quello che accade: Non sfugge a nessuno il grave stato di degrado economico e sociale nel quale, oggi, versa il centro storico. Quello che per antonomasia, èstato definito il salotto buono della città attualmente altro non è che un desolato bivacco di persone, prive di occupazione, che occupano perennemente i sedili costituiti dai mensoloni che, con discutibile gusto artistico o scarsa utilità, sono stati collocati nella zona pedonale di corso Vittorio Emanuele nei pressi della via XX settembre. Non può negarsi che quel tratto pedonale è perennemente interessato da escrementidi cani, rifiuti vari, bottiglie vuote. L’aiuola posta a cavallo tra la la sede stradale e la zona pedonale è abbandonata e non curata dopo che gli abitanti del centro storico l’avevano adottata, l’hanno vista occupata e deturpata per l’esecuzione dei lavori di rifacimento del manto stradale. Nella zona bivaccano continuamente cittadini stranieri che occupano i sedili, mentre ragazzi alla guida di biciclette sfrecciano pericolosamente fra gli impauiriti pedoni. Il limitrofo tratto, nella parte di via Assennato, è pieno di erbe spontanee e li stazionano stranieri che seduti sulle banchine o su sedie di loro proprietà , fanno uso continuo di telefonini e apparecchiature in perenne collegamento con altri soggetti sconosciuti. Lo spettacolo che ne segue è veramente deprimente, a l tempo stesso allarmante, in quanto non è dato capire il perchè di siffatti assembramenti di persone. Le autovetture sono sempre parcheggiate in questo tratto e chiudono completamente il transito fra la via Assennato, corso Vittorio Emanuele e via Cavour. La pulizia della strada è inesistente. Villa cordova è diventata sede di spaccio e i genitori non portano più i figli a giocare. La via Palermo e la Piazza Garibaldi, così come le vie limitrofe, non sono adeguatamente illuminate e sono frequentate da cittadini stranieri, dei quali non si conosce l’identità, eventuale attività lavorativa e i motivi per iquali frequentano questi luoghi. Tutto ciò comporta che i nisseni non frequentano più il centro storico e che le attività commerciali, professionali ed artigianali ne soffrono gravemente.
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