La stretta di Draghi sul reddito di cittadinanza: taglio del sussidio fino a 60 euro senza impiego. Sospensione totale se si dice no a due offerte di lavoro.
A decorrere dal 1° gennaio 2022 il beneficio economico riconosciuto viene ridotto di 5,00€ al mese a partire dal sesto mese di fruizione del beneficio. Non si applica alcuna riduzione per i nuclei familiari che soddisfano una delle seguenti condizioni:
- composti esclusivamente da componenti non tenuti agli obblighi connessi alla fruizione del Reddito di cittadinanza, quindi esclusi o esonerati;
- dove è presente almeno un soggetto minore di tre anni di età;
- dove è presente almeno una persona con disabilità grave o non autosufficiente.
Non si applica alcuna riduzione, invece, quando il beneficio mensile raggiunge i 300,00€ d’importo. Questo limite viene moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza, ad esempio:
- due componenti maggiorenni: nessuna riduzione quando l’importo è inferiore a 500,00€;
- un componente maggiorenne e un minorenne: l’importo è inferiore a 400,00€;
- due componenti maggiorenni e un minorenne: l’importo è inferiore a 600,00€.
Smette di applicarsi la riduzione, la quale viene solamente sospesa, nel caso in cui almeno un componente del nucleo familiare abbia avviato attività da lavoro dipendente o autonomo da almeno un mese continuativo.
Attenzione: tale riduzione continua a essere applicata anche a seguito dell’eventuale rinnovo del beneficio.
Reddito di cittadinanza: come cambia l’offerta di lavoro congrua
Novità importanti anche per l’offerta congrua e per le regole di accettazione della stessa. Intanto è importante spiegare che le domande del reddito di cittadinanza rese dal 1° gennaio 2022 equivalgono a dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro – trasmessa dall’Inps all’Anpal – ai fini dell’inserimento nel sistema informativo unitario delle politiche del lavoro.
Altra novità è quella per cui il reddito di cittadinanza non decade più al rifiuto della terza offerta di lavoro congrua, bensì alla seconda. A tal proposito, viene previsto che l’offerta di lavoro è congrua quando:
- prima offerta: è entro 80 chilometri (oggi il limite era di 100 chilometri) di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di 100 minuti con i mezzi di trasporto pubblici;
- seconda offerta: ovunque collocata nel territorio italiano.
Nel caso di rapporto di lavoro a tempo determinato o parziale, invece, l’offerta di lavoro si definisce congrua sempre quando è entro gli 80 chilometri, sia la prima che la seconda.
Nel caso di rapporto di lavoro a tempo determinato o parziale, invece, l’offerta di lavoro si definisce congrua sempre quando è entro gli 80 chilometri, sia la prima che la seconda.
Attenzione a un’altra novità. Oggi l’avvio di una nuova attività lavorativa va comunicato all’Inps (utilizzando il modello Sr181) entro 30 giorni dall’avvio dell’attività. La LdB stabilisce un nuovo termine: la comunicazione va data entro il giorno che precede l’inizio dell’attività lavorativa.
Novità anche per i datori di lavoro che assumono un percettore del reddito di cittadinanza. Nel dettaglio, vi è la possibilità di beneficiare dello sgravio non solo in caso di assunzione a tempo indeterminato, come è oggi, ma anche per contratti part-time, a tempo determinato e anche per chi assume con contratto di apprendistato. Meno vincoli, quindi, con i percettori del RdC che in questo caso diventano più “appetibili” alle aziende, le quali possono appunto godere di sgravi fiscali anche sulle brevi assunzioni.
Reddito di cittadinanza e PUC
Per quanto riguarda i progetti utili alla collettività, invece, viene chiesto ai Comuni d’impiegare almeno un terzo dei percettori di RdC residenti, fermo restando che tale attività è “a titolo gratuito e non è assimilabile a una prestazione di lavoro subordinato o parasubordinato e non comporta, comunque, l’instaurazione di un rapporto di pubblico impiego con le amministrazioni pubbliche.”
Più controlli
Come spiegato da Mario Draghi nella conferenza stampa di presentazione della Legge di Bilancio 2022, prima di riconoscere il beneficio verrà effettuato un maggior numero di controlli. Ci sarà un piano di verifica dei beni detenuti all’estero, mentre i Comuni possono effettuare a campione “verifiche sostanziali e controlli anagrafici sulla composizione del nucleo familiare dichiarato nella domanda per l’accesso al Rdc e sull’effettivo possesso dei requisiti di cui al primo periodo nonché, successivamente all’erogazione del beneficio, sulla permanenza degli stessi”.