A seguito della puntata della trasmissione La Vita in diretta che ha riportato il caso della ragazza sequestrata e abusata da un gruppo di nigeriani residenti a Caltanissetta, scorse ore il sindaco Giovanni Ruvolo – a nome dell’Amministrazione comunale – ha inviato una nota alla redazione per sconfessare i duri interventi da parte di alcuni cittadini intervistati dalla troupe Rai. Ruvolo ha pubblicato il testo della lettera inviata ai conduttori Marco Liorni e Cristina Parodi, chiedendo che sia letta alla prossima puntata.
Ecco la nota:
Con riferimento alla vostra puntata di giovedì scorso e in particolare ad alcune affermazioni rilasciate in collegamento da Caltanissetta per il gravissimo episodio della ragazza violentata da alcuni immigrati extracomunitari, l’Amministrazione Comunale precisa che gran parte della cittadinanza rifiuta con sdegno alcune sommarie interpretazioni emerse durante gli interventi di esponenti locali, frutto di un utilizzo strumentale dell’emotività collettiva per ragioni estranee ai valori della convivenza civile.
Anche per la presenza del Cara di Pian del Lago, Caltanissetta convive da anni con un gran numero di immigrati e affronta con spirito di tolleranza i problemi, che esistono e di cui sono consapevoli Istituzioni locali, Forze dell’Ordine e Magistratura che fanno fronte con spirito di apertura e se necessario con fermezza, alle tensioni che si registrano soprattutto nel Centro Storico.
Da tempo nella nostra città è stata avviata un’azione di inclusione sociale nel rispetto delle appartenenze religiose culturali e sociali che impegna centinaia di operatori e volontari, un’attività di accoglienza e solidarietà che non può essere liquidata con beceri linguaggi estranei alla tradizione culturale e ai valori della condivisione patrimonio della nostra gente e della nostra terra.
Per completezza d’informazione, vi chiediamo di tenere presente questa presa di posizione nella prima puntata utile per rappresentare più fedelmente il sentire comune di gran parte dei cittadini nisseni negativamente impressionati da alcuni dichiarazioni che non fanno onore né alla verità né al buon senso e da cui si prendono nettamente le distanze.