CALTANISSETTA – Assolto perchè il fatto non sussiste, Alessandro Pagano (nella foto), deputato del Nuovo Centrodestra, al processo d’appello per concorso in abuso d’ufficio relativamente alla nomina di Silvio Morini a primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Il dibattimento è stato celebrato su rinvio della Cassazione. "E’ una sentenza che arriva dopo cinque anni e ben quattro gradi di giudizio", dice Pagano, ripercorrendo le tappe dell’intera vicenda: "Un’assoluzione in primo grado, una condanna in secondo grado con una Camera di consiglio che durò cinque ore, a dimostrazione di un collegio probabilmente spaccato. Un giudizio molto contrastato. Un terzo grado, in Cassazione, con un’assoluzione. Cinque anni lunghi, con grandi tensioni dal punto di vista umano, a cui ho risposto con grande pazienza. Dopo la condanna in secondo grado forse altri avrebbero agito in maniera diversa. E’ stato massimo il rispetto delle istituzioni e della magistratura, e oggi per il sottoscritto è un momento di grande soddisfazione. Assolto nella maniera più ampia, perchè il fatto non sussiste. Non c’è stato reato. E’ una constatazione amara da un certo punto di vista. Secondo l’accusa io avrei costretto il direttore generale del Sant’Elia, Paladino, a nominare Silvio Morini primario del reparto di Chirurgia dello stesso ospedale. Dopo questa formula liberatoria, ampia, qual è la conclusione? Nessuna azione criminogena era stata svolta da me. Avevo svolto con grande passione quello che è il ruolo della politica, cioè occuparsi del territorio. Tutto questo rispettando le regole, il diritto e gli uomini. Nessuna azione illecita".<br />Pagano aggiunge: "Tutti sanno chi è Silvio Morini. In sette anni, fra San Cataldo e Caltanissetta, da calcoli empirici almeno un migliaio di vite sono state salvate. Stiamo parlando d’interventi d’altissima complessità. Significa che non ci sono stati viaggi della speranza, verso Catania, Palermo e altre città. Significa che in quegli anni i cittadini risparmiavano denaro per avere risposte efficienti. Tutto questo che in un paese normale sarebbe stato motivo di un premio, in questa città tanto martoriata ha significato persecuzione. Questa è la chiave di lettura di questi cinque anni. Sono molto orgoglioso del lavoro che ho fatto. Nessuno mi potrà mai togliere la soddisfazione di dire che certamente si è lavorato non per se stessi, ma per gli altri. Rivendico di appartenere alla buona politica, e ciò è testimoniato da un gran numero di atti amministrativi. Spero che mai più abbiano ad accadere casi del genere".
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