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Home» Redazione»Polo Civico: “Il Quartiere Angeli, tra potenzialità e prospettive”

Polo Civico: “Il Quartiere Angeli, tra potenzialità e prospettive”

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[embed_video id=117307]Il Polo Civico non è un “giro pazzo”. Non è un cartello elettorale. È una proposta politica che punta sulla maturità dei cittadini e sulla voglia di orgoglio e senso di appartenenza secondo i valori del dono e del servizio. È questo il senso dell’iniziativa “Il Quartiere Angeli, tra potenzialità e prospettive” che, con il contributo delle istituzioni abbiamo organizzato ieri presso l’Aula Magna del Plesso Angeli: hanno partecipato l’Amministrazione comunale, l’Istituto comprensivo “V. Veneto”, la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Caltanissetta, la Pro-Loco, l’Ordine degli Ingegneri, l’Ordine degli Architetti, la Rete Museale culturale e ambientale del Centro Sicilia, la Società di Storia Patria, il Lions Club, la Real Maestranza, il Comitato di quartiere Angeli, il Comitato di quartiere Provvidenza, il Comitato di quartiere Balate-Pinzelli, Betlemme agli Angeli, le associazioni Alchimia, Anzichitanza, Eureka!, Fotonauti, varie altre associazioni di volontariato, studiosi ed esperti, ex amministratori (tra gli intervenuti Andrea Milazzo e Amedeo Falci); presenti anche rappresentanze politiche di maggioranza (il segretario cittadino del PD, Ivo Cigna) e di opposizione (il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Giovanni Magrì). Ettore Garozzo, che ha parlato delle sue testimonianze fotografiche sul quartiere. E soprattutto semplici cittadini che hanno appassionatamente animato il dibattito.
Tutti fanno politica nel momento in cui lavorano, esercitano i loro diritti/doveri di cittadini, pensano e agiscono per migliorare la società. Chi voglia dedicarsi in maniera più specifica al nobile mestiere della politica a nostro avviso dovrebbe sviluppare la capacità di conoscere e governare la complessità sociale, perché questo è il tratto caratteristico delle società del nostro tempo. Ma la politica serve a superarli i conflitti, non a cavalcarli. Serve una politica che governi attraverso la costruzione di un’organizzazione, di una rete di soggetti che possano supportarla, esperti le cui competenze specifiche e d’ambito vadano dal diritto al management, coraggiosi visionari e professionisti capaci, per l’efficiente e trasparente gestione dei servizi in funzione dello sviluppo sociale ed economico delle comunità, il tutto aggiunto alla appassionata partecipazione di tutti i cittadini responsabili e consapevoli del proprio ruolo. La complessità sociale è una ricchezza, purché si sappia esplorarla, conoscerla, capirla e accompagnarla verso obiettivi di coesione.
Certo, dobbiamo pretendere sempre più politici preparati, ma noi cittadini dobbiamo maturare e dobbiamo smettere di credere che delegando qualcuno il nostro dirittodovere alla partecipazione democratica sia stato esercitato. Una volta la “piazza” era quello spazio sociale, economico e culturale, in cui la politica incontrava la gente. Ora la piazza ha cambiato i suoi connotati: non è più un luogo fisico, ma virtuale, ampio ed indefinito. Questo scenario, che ha contribuito a rendere la nostra società liquida, per dirla alla Bauman, è lʼambito che il sistema politico sembra voglia privilegiare nel confronto coi cittadini su questioni di interesse comune, salvo poi rinchiudersi nel palazzo al momento di assumere delle decisioni importanti. Oggi sembra che si voglia essenzialmente relegare sul web la comunicazione politica, a colpi di post, annunci, esaltazioni di se stessi e denigrazioni degli altri, senza realmente affrontare le questioni nel merito. Uno scontro tutto interno a un sistema autoreferenziale che ha smarrito i principi e i presupposti del Bene Comune. Passi la metafora del diritto civile che il politico onesto debba comportarsi come il buon padre di famiglia, ma una politica moderna, realmente orientata al bene comune, non può favorire l’idea di una società composta da un “popolo bambino”, il cui bene comune viene stabilito dall’alto, senza coinvolgere i cittadini stessi nel processo di determinazione plurale e dal basso. Questa è la prospettiva politica che gli aderenti al “Polo Civico” si sono impegnati a realizzare nel governo della comunità cittadina. Come Movimento politico, abbiamo sempre perseguito l’abitudine di coinvolgere le associazioni e i comitati, convocando assemblee cittadine, ogni qual volta si è prefigurata una decisione per l’interesse pubblico o stimolando incontri tra le parti quando l’Amministrazione sembrava distratta.
Nessuno ha la verità in tasca. Noi pensiamo che fin quando non ci si confronta con i cittadini sia sempre difficile definire ciò che è utile per tutti. E’ per questo che invitiamo tutte le associazioni che vogliano realmente operare nello spirito comunitario per migliorare le condizioni di vivibilità della città, ad iscriversi all’Albo Comunale delle Associazioni secondo la normativa vigente regolata dalla Delibera C.C. 91/2013.
La nostra è una città bizzarra, siamo cittadini cui piace, talora, lamentarsi senza alzare un dito; sminuire l’impegno degli altri; non riconoscere il valore aggiunto della reciprocità. Di fatto, facciamo tutti tanta fatica a sviluppare uno spirito di coraggiosa coesione, fondamentale per una comunità che punta ad innalzare la qualità della vita. L’Assemblea agli Angeli ha rafforzato il nostro convincimento che per alimentare un nuovo senso comune l’unica strada percorribile, come già avvenuto in tante altre città italiane e straniere, sia quella di costituire un sistema di confronto che inneschi un più forte senso di appartenenza.

Caltanissetta|Polo Civico: “Il Quartiere Angeli|tra potenzialità e prospettive” 2017-01-16
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