Annalisa Petitto consigliere comunale Pd di Caltanissetta dichiara: “Con notevole ed imbarazzante ritardo il deputato dell’Ars Michele Mancuso si desta dal suo sonno triennale rispetto alla sanità nissena, gestita in modo arrogante e autoreferenziale non solo dal Direttore Generale Alessandro Caltagirone (manager con il dono dell’ ubiquità), ma anche dai due fedelissimi vertici, Marcella Santino ( eternamente seduta ai vertici dell’ASP nissena in tutte le stagioni politiche) e Pietro Genovese, rispettivamente direttore sanitario e amministrativo. Lo denuncio, su input dei cittadini nisseni, da più di un anno: la gestione della pandemia è stata fallimentare e la salute dei cittadini nisseni e della provincia tutta e’ stata messa in pericolo dai predetti vertici e dalla loro gestione approssimativa e ciò nonostante l’encomiabile e instancabile lavoro dei medici e degli operatori sanitari tutti. Reparti accorpati o chiusi, personale di reparto al collasso non sono una novità, sono piuttosto la normalità in questa ASP in cui i vertici hanno solo esercitato potere, anche a beneficio dei politici di turno, di maggioranza governativa, come Mancuso, per tre anni in perenne “vacanza”, che reclama oggi condivisione e partecipazione per il solo fatto di non essere stato invitato presso l’hub vaccinale di Gela. In sintesi, nulla di serio, nulla che abbia a che fare con la vera e sola priorità rappresentata dalla salute dei cittadini, ma piuttosto con le solite geometrie preistoriche e sterili di partito che nulla interessano alla collettività. Deputato Mancuso, proprio per il suo ruolo politico ed istituzionale che oggi rivendica per un mancato invito, dovrebbe sapere che non si tace per oltre tre anni sui servizi sanitari, sull’assistenza dei malati, sulla salute dei cittadini, tanto più in situazioni di emergenza, aspettando la goccia che fa traboccare il vaso. Capirai la goccia ….. un mancato invito! Tanto rumore per nulla!!! FORZA ITALIA e DIVENTERÀ BELLISSIMA, sulla sanità, sono andate in tandem per tutta la gestione della pandemia, sebbene questo non la giustifica per il suo silenzio assordante durato per oltre 3 anni e dinanzi alle innumerevoli proteste e denunce sui disservizi sanitari dell’intera provincia nissena. Su certi temi non ci sono colori, non ci sono bandiere e neanche partiti: si dovrebbe remare tutti dalla stessa parte e a unico beneficio della collettività, meritevole di una sanità adeguata. Lei, Mancuso, in questi tre anni, ha osannato, platealmente, applaudendo a piene mani ed immotivatamente, i gestori del potere sanitario della provincia di Caltanissetta, curando soltanto il suo “orticello” politico. Adesso, in pre-campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, per scadenti beghe tra lei ed i suoi potenti “amici” dell’Asp, inscena una battaglia per la sanità: nulla di serio, tutto fantastico! Se ritiene davvero, seppur con notevole ritardo, che la sanità nissena meriti ben altro si assuma la responsabilità di chiedere non solo la rimozione del DIrettore Generale Caltagirone, ma anche quella dell’eterno direttore sanitario Santino e del direttore amministrativo Genovese, e si esponga pubblicamente per chiedere le dimissioni ( le ennesime) dell’assessore Razza perché si sa, il pesce puzza sempre e solo dalla testa.”
Avv. Annalisa Petitto Consigliere Comunale PD
Di seguito per chiarezza riportiamo le affermazioni del deputato regionale di Forza Italia Michele Mancuso: “Sono deluso da Ruggero Razza, il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta è inadeguato al ruolo. Ne chiedo le dimissioni a Musumeci perché la sanità locale è allo sbando. In questi mesi sono stato in silenzio rispetto alle vicende sanitarie che hanno coinvolto la nostra Asp di Caltanissetta. Ho sperato di sbagliarmi, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la visita di ‘partito’ all’Hub di Gela dell’assessore alla salute Ruggero Razza di qualche giorno fa, camuffata da incontro istituzionale, senza avere invitato la deputazione regionale e le Istituzioni locali. Una totale mancanza di rispetto, condita dalla presenza del direttore generale dell’Asp, l’ing. Caltagirone, il candidato alle prossime elezioni regionali di Diventerà bellissima, l’on. Pino Federico e il segretario provinciale del Partito, Paolino Mattina. Anche l’incontro con i medici di base per la sensibilizzazione ai vaccini ha seguito lo stesso copione, con l’aggravante che oltre alla deputazione non erano presenti neanche i responsabili dell’hub e dei centri sanitari. Non nascondo la mia amarezza nei confronti di Ruggero Razza. Mi chiedo inoltre perché questo direttore generale dell’Asp territoriale si comporta con tanta arroganza. Dove crede di essere, a casa sua? Chiedo pertanto al Presidente Musumeci, di rimuovere questo direttore per evidente inadeguatezza nell’interpretare il ruolo e per l’incapacità amministrativa e gestionale. In un periodo di estrema crisi non si può condurre un’azienda con autoreferenzialità, serve condivisione. Non accetto inoltre che su tale emergenza, qualcuno pensi a imbastire la propria campagna elettorale, con stucchevoli spot di partito. La gente non è stupida. L’attuale conduzione dell’Asp nissena ruota intorno all’improvvisazione, con apparizioni part-time e con l’assenza di una forte azione di governo. Gli ospedali sono al collasso, i reparti sono accorpati per via della soppressione alcune unità e c’è carenza di personale sanitario. Laddove i reparti sono attivi, c’è il caos: gli ospedali Hub di Caltanissetta e spoke di Gela, sono stati depotenziati, così come sono stati ridotti al lumicino gli ospedali di comunità creando confusione e campanilismi tra dipendenti, sindacati e cittadini. Per non parlare della rete sanitaria distrettuale. Penso a Mussomeli, Mazzarino, Butera e Serradifalco, in cui mancano medici, infermieri e i malati cronici o con gravi patologie non possono beneficiare di controlli o specifiche terapie, in alcuni casi salvavita. Questi territori sono letteralmente abbandonati. La Sanità nissena ha bisogno d’altro. Merita professionisti di valore che alimentano un clima di serenità, impegnati nel raggiungimento di obiettivi. Con al timone Caltagirone, noto con delusione che ogni giorno, dal Sant’Elia di Caltanissetta al Vittorio Emanuele di Gela si assiste a continue dimissioni di validi e apprezzati professionisti. Per tamponare l’emorragia si affidano incarichi provvisori mediante un ufficio risorse umane lumaca, che con intollerabile lentezza crea disservizi a scapito dei pazienti. Tutto ciò è indecente perché si antepongono i propri interessi a quelli della collettività. Occorre raddrizzare la rotta prima dell’inevitabile deriva”