CALTANISSETTA – Segnalato dalla polizia, un ventunenne, per simulazione di reato. In particolare, la sezione Reati contro il patrimonio della Squadra Mobile, nel tardo pomeriggio di giovedì, interveniva in viale Trieste dove un giovane segnalava di essere stato vittima di una rapina ad opera di tre soggetti di colore, i quali nella circostanza lo avrebbero pure picchiato facendolo ricorrere alle cure mediche, dopo avergli sottratto una somma di denaro pari a 225 euro. Si metteva in moto immediatamente la macchina investigativa degli uomini dell’antirapina nissena che analizzavano le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona che permettevano di individuare il passaggio del giovane in viale Trieste, non seguito però da alcun soggetto di colore. Condotto presso gli uffici della Squadra mobile, il giovane non riconosceva nelle foto segnaletiche mostrategli nessuno dei rapinatori, né sapeva fornire, incalzato dalle domande degli investigatori, descrizioni precise dei medesimi. Anche le pattuglie civetta non rintracciavano soggetti di colore che insieme si aggiravano per le vie adiacenti il viale Trieste. Quindi, già da subito gli elementi raccolti facevano nutrire agli investigatori il dubbio che si trattava di un fatto anomalo, in considerazione che il modus operandi dei rapinatori, che era stato descritto dalla vittima, non coincideva con gli standard criminali consoni all’evento. I sospetti divenivano realtà allorquando il denunciante, resosi conto di essere stato smascherato, e che era meglio dire tutta la verità, al fine di non peggiorare le cose, la mattina seguente si presentava in questura raccontando di non aver mai subito alcuna rapina e che si era inventato tutto al fine di giustificare l’ammanco dei soldi che gli erano stati dati dai genitori per l’acquisto di alcuni capi di abbigliamento. Nel frangente il giovane narrava che avuto quel denaro, invece di andare a comprare i vestiti, veniva colto dalla frenesia del gioco, perdendo tutti i soldi in un centro scommesse. A quel punto s’inventava la rapina credendo stoltamente di dare una giustificazione ai genitori. Anche in questo caso gli uomini dell’Antirapina hanno fatto tempestivamente luce sul caso.
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