Durante il consiglio comunale del 8/8/2023, il Partito Democratico di San Cataldo ha espresso tutta la sua preoccupazione non solo per la decisione ma anche per le tempistiche e le modalità con cui il governo Meloni ha deciso di porre fine ad una misura importante per milioni di italiani che si trovano in situazioni di povertà e difficoltà nell’accesso al mondo del lavoro, il Reddito di Cittadinanza.
In tutta Italia circa 169mila famiglie sono state avvisate che non riceveranno più il sostegno contro la povertà con un SMS, persone che hanno difficoltà quotidiane e vivono situazioni di estrema fragilità. Una modalità brutale.
La risposta del governo a queste persone sostanzialmente è: “fatti vostri”.
Siamo convinti che smantellare il RDC senza una valida alternativa sia un grave errore perché equivale a togliere una rete di sicurezza a chi ne ha bisogno per andare avanti.
Il PD nel 2019 quando si è trattato di rendere strutturale la misura, l’ha votata convintamente ed è stata una fortuna che la misura ci fosse durante il lockdown e la pandemia.
Riteniamo che Il RDC andasse migliorato, andava migliorato il sistema di approvazione del beneficio, andavano incrementati i controlli, andavano date più risorse(economiche ed umane) ai comuni per l’avvio dei PUC, andavano attivate misure parallele mai partite come l’assegno di ricollocazione e gli incentivi all’autoimprenditorialità, andavano incentivate maggiormente le imprese per le assunzioni, andavano promosse seriamente le politiche attive del lavoro, andavano rafforzati i Centri per l’Impiego, formati i dipendenti della PA che si occupano di politiche attive e avvio al lavoro e tanto altro si poteva sicuramente fare per migliorare la misura.
Il Governo Meloni ha invece gettato definitivamente la maschera premiando i ricchi e gli evasori e penalizzando i poveri e il ceto medio, aumentando così la tensione sociale già precaria nel post covid ed eliminando una misura fondamentale.
Un governo che non fa che puntare il dito contro la povertà, mortificando tantissime famiglie in difficoltà, colpevolizzando chi non accetta lavori sottopagati e senza diritti, colpevolizzando chi vive in aree in cui trovare un lavoro serio e retribuito è un lusso.
La premier, e il suo governo, puntano il dito contro le truffe RDC (che ci sono state, è vero, ma che sono percentuali irrisorie rispetto alla totalità della platea coinvolta) ma non puntano lo stesso dito verso altre truffe e reati, decisamente più diffusi, anche tra i membri dello stesso governo.
E se questa è la modalità di operare, cosa li fermerà dall’eliminare anche altre tipologie di aiuti? Elimineranno anche le pensioni di invalidità per via dei falsi invalidi?
Temiamo, anzi, siamo sicuri che questa scelta scellerata ricadrà sulle spalle dei Comuni e degli uffici delle Politiche Sociali che si trovano a stretto contatto con la realtà di queste persone in difficoltà. A loro la difficile missione di porre rimedio a decisioni miopi di un governo che premia i forti e punisce i deboli.
La nostra solidarietà va pertanto a tutte le famiglie coinvolte anche nella nostra città e del personale che dovrà far fronte a questa imminente emergenza.
Ci aspettavamo una simile presa di posizione da parte di tutte le forze che si definiscono di centro sinistra, da parte del movimento 5 stelle e del Sindaco che però nulla hanno detto sul tema in consiglio comunale e comprendiamo anche il perché, è difficile criticare il governo di destra quando la stessa destra è fondamentale per garantire i numeri a questa amministrazione in consiglio comunale.
Ce ne rammarichiamo, perché siamo convinti che le battaglie giuste e fatte per i cittadini in estrema difficoltà meritino tutti gli sforzi possibili.