L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”invitando i governi, le organizzazioni internazionali, e gli enti locali a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica a quella che oggi è, giustamente, considerata una vera e propria emergenza.
Le Nazioni Unite, in occasione della Conferenza Mondiale sulla Violenza contro le Donne tenutasi a Vienna nel 1993, definiscono la stessa come “ogni atto legato alla differenza di sesso che provochi o possa provocare un danno fisico, sessuale, psicologico o una sofferenza della donna, compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o l’arbitraria privazione della libertà sia nella vita pubblica che nella vita privata” (Art. 1, Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, Vienna, 1993);
La violenza di genere, anche quella domestica, come citato dallaConvenzione di Istanbul, è una grave violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne.
Peraltro l’emergenza pandemica da COVID-19 non ha portato miglioramenti ad una situazione già critica, come riportato nella “Relazione sulla governance dei servizi antiviolenza e sul finanziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio” della Commissione d’Inchiesta sul femminicidio del Senato, secondocui isolamento, convivenza forzata, restrizioni alla circolazione e instabilità socio-economica, hanno comportato per le donne e per i loro figli il rischio di una maggiore esposizione alla violenza domestica;
Per questi motivi il Partito Democratico di San Cataldo, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, confrontandosi con la commissione del Circolo “Donne Democratiche”, ha deciso di lanciare alcune proposte che nei prossimi giorni ha intenzione di portare anche in Consiglio Comunale per coinvolgere tutta la cittadinanza al di là di qualsiasi steccato ideologico:
1. Istituire, con cadenza annuale, un concorso rivolto a le scuole di ogni ordine e grado finalizzato a premiare i progetti scolastici che realizzino migliori ed innovativi percorsi di educazione, sensibilizzazione e aiuto per intervenire didatticamente sulle politiche di genere, sull’educazione all’uguaglianza e al rispetto e su la violenza di genere;
2. inserire il numero unico antiviolenza 1522 nella homepage del sito web istituzionale, dandone adeguata pubblicità;
3. Inserire nella homepage del sito web istituzionale il collegamento all’ app Youpol del Ministero dell’Interno, appcon la quale è possibile trasmettere messaggi e immagini direttamente alla Polizia di Stato, segnalazioni georeferenziate che vengono ricevute dalla Questura competente;
4. Attivare uno sportello di ascolto per facilitare l’assistenza e il soccorso alle donne vittime di violenza, in accordo e supporto ai centri antiviolenza;
5. Installare sulla panchina rossa posta di fronte alla sede del Palazzo Comunale l’apposita targa informativa del numero unico antiviolenza 1522;
6. Sollecitare la Regione Siciliana affinché preveda azioni specifiche e risorse mirate a sostegno degli enti locali per prevenire e contrastare fenomeni di segregazione, anche attraverso profili di sostegno psicologico e di mediazione culturale.