In qualità di responsabile dell’Ufficio Legale dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme – Cavalieri di Malta OSJ, vengo a conoscenza
della richiesta di rettifica, a firma del N.H. Eugenio Ajroldi di Robbiate, da Voi ricevuta e che fa seguito alla pubblicazione di un articolo apparso sul Vostro giornale, riguardante un’iniziativa del suddetto Ordine Cavalleresco.
Ovviamente non posso che concordare con quanto affermato dal Responsabile dell’Ufficio Comunicazioni del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) quando afferma che l’iniziativa in questione non è riferibile al loro Ordine, semplicemente perchè risponde a verità che l’iniziativa è esclusivamente riferibile al Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme Cavalieri di Malta OSJ.
Tuttavia, a questo punto, rimango perplesso dal fatto che in nessuna parte dell’articolo in questione viene affermato nulla di diverso dal fatto che si parli dei Cavalieri di Malta OSJ, ovverosia un ordine dinastico, storicamente e documentalmente risalente all’anno 1100 e che è giunto sino a oggi sotto il Protettorato della Famiglia Reale dei Principi Paternò Castello di Carcaci.
I due Ordini, ad onor del vero e sempre per tabulas, hanno avuto un cammino comune sino agli inizi dell”800 quando alcuni dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme giunti a Roma , trasfughi dalla conquistata isola di Malta ( da qui il nome più noto), vennero riuniti dal Papa nel nascente Pontificio Ordine Maltase (anno 1804), diventato successivamente Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM).
Come è evidente, non perchè lo dica il sottoscritto, ma perchè vi sono documenti, atti e sentenze che lo confermano, si tratta di due Ordini
diversi e distinti, entrambi, però, concordi nell’opporsi a chi intende mercificare gli ideali della cavalleria cristiana per fini puramente speculativi.
Con una riflessione del tutto personale, nel leggere la nota del N.H. Eugenio Ajroldi di Robbiate, un altro aspetto mi lascia perplesso: la
nota da questi scritta – che, alla luce del puro spirito della Cavalleria Cristiana, rispetto anche se non condivido – si rivolge ad
un’attività benefica, dove il nostro Ordine è intervenuto per far fronte ad un’emergenza sociale.
Non si tratta, quindi e comunque, di un’attività speculativa o di utilizzo strumentale di un Ideale, ma di un gesto concreto, tangibile e
gratuito che il nostro Ordine ha ritenuto suo preciso dovere mettere in campo per dare il proprio contributo in un momento di emergenza ( come ha sempre fatto, anche in occasione di altre calamità naturali e non).
Solo per precisione e per por termine sul nascere ad inutili e sterili polemiche, mi permetta di aggiungere in allegato uno stralcio della
sentenza n.500/2017 emessa dal Tribunale di Reggio Emilia, ultima, in ordine di tempo, fra i pronunciamenti che anche in precedenza avevano riaffermato il buon diritto dei Cavalieri di Malta OSJ ad esistere (!!) e del “fons honorum” in capo alla Casa Paternuense.
Andrea Corsini di Val Leonforte