[embed_video id=128233]Tra circa quindici giorni, il Consiglio Comunale di Caltanissetta, in seduta aperta ai rappresentanti dei Ministeri competenti e dell’Anas e ai deputati del territorio, sarà chiamato a discutere circa le opere di compensazione della Città in relazione ai lavori di raddoppio della SS 640. Così ha stabilito la Conferenza dei capigruppo, riconoscendo, quindi, che il Consiglio stesso è, come preliminarmente rilevato dal Movimento Cinque Stelle di Caltanissetta, la sede idonea a trattare l’argomento, peraltro in maniera libera e incondizionata, essendo stata ritirata la proposta della Giunta su richiesta del Movimento stesso, che interviene ora nel merito dell’argomento.
Si evidenzia, innanzitutto, che, nel quadro economico dei suddetti lavori, avevano immediata e certa copertura finanziaria solo le opere di compensazione che il Cipe, nella delibera del 2009 aveva inserito tra le c.d. prescrizioni, cioè quelle relative alle misure
di mitigazione ambientale. “Le opere di compensazione che il Cipe aveva inserito tra le c.d. raccomandazioni, cioè quelle relative alle infrastrutture stradali, avevano invece copertura finanziaria – dichiara il Portavoce del Movimento in Consiglio Comunale Giovanni Magrì – solo qualora fossero rimaste delle somme disponibili alla voce imprevisti e/o alla voce compensazioni”. Si fa, quindi, presente, come da informazioni assunte direttamente, in occasione dell’incontro avuto a Roma con i dirigenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Anas, che alla voce imprevisti e alla voce compensazioni, a dire di Anas, non è rimasto alcunché. “Le uniche somme disponibili, sempre a dire di Anas, – continua il consigliere a cinque stelle – è un importo pari a circa due milioni e mezzo di euro, al netto di quanto già impegnato per il piano di caratterizzazione, funzionale originariamente alla copertura superficiale della discarica di contrada Stretto.
Epperò nel frattempo, nell’ambito del c.d. Patto per il Sud, sono stati appositamente stanziati undici milioni di euro per l’integrale bonifica e messa in sicurezza della discarica stessa”. Dunque, stornando la somma, si potrebbe dare priorità ad altre opere.
Se teniamo conto dei problemi strutturali relativi al viadotto San Giuliano e considerati i disagi e i danni economici ed ambientali subiti dalla comunità nissena per il passaggio dei mezzi pesanti all’interno del centro abitato, per la chiusura della bretella di collegamento con la A19 e per i ritardi nell’esecuzione dei lavori, che avrebbero dovuto terminare entro il 31 Dicembre 2016, si prospettano, alcune possibili soluzioni, avanzate anche da altre forze politiche, sulle quali ci si auspica possa aprirsi un ampio e franco confronto, in primis tra i Cittadini e poi nelle sedi deputate. A nostro parere, la Commissione Consiliare per l’urbanistica, già aperta a tutti i consiglieri comunali, potrebbe essere la sede
idonea dove far convergere preliminarmente un eventuale indirizzo politico da presentare in Consiglio Comunale, affinché si possa arrivare ad una posizione quanto più largamente condivisa, così da poter esercitare una decisa ed unitaria azione di persuasione nei confronti degli organi centrali dello Stato. “Queste – conclude Giovanni Magrì – sono le nostre tre proposte al riguardo: 1) il Consiglio Comunale determini, in ordine di priorità, quali opere di compensazione realizzare, nei limiti ovviamente di quelle
che risulteranno effettivamente essere le somme disponibili;
2) al di fuori delle opere di compensazione, l’Anas utilizzi parte delle somme che sta valutando di utilizzare per il ripristino del viadotto San Giuliano (che potrebbe essere utilizzato solo come via di alleggerimento al traffico chiusa ai mezzi pesanti, quindi
ripristinato a costi nettamente inferiori), per la realizzazione, invece, di uno svincolo lungo il tracciato del raddoppio all’altezza di via Pietro Leone;
3) il Governo restituisca al Comune di Caltanissetta, oltre a quanto già spetta ad Anas, le somme che saranno ricavate dall’applicazione delle penali per il ritardo nell’esecuzione dei lavori, a titolo di indennizzo dei disagi e dei danni subiti dalla comunità nissena”.
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