[embed_video id=130276]Enna, provincia, operazione “GoodFellas” sgominato dalla Polizia di Stato un sodalizio criminale di stampo mafioso, facente capo al boss Seminara, che esercitava il controllo nei territori di Leonforte ed Agira, imponendo il pagamento del “pizzo” agli imprenditori ed esercitando la sua influenza persino nella nascita o cessazione delle attività commerciali, mettendo a segno atti intimidatori per terrorizzare le vittime. Otto i soggetti arrestati, custodia cautelare in carcere: Seminara Salvatore, classe 1946, originario di Mirabella Immbaccari, attualemnte recluso, capo di cosa nostra per la provincia di Enna.
Cammarata Natale, classe 1993, residente ad Agira, con precendenti di polizia.
Frasconà Walter, classe 1983, residente a Leonforte, guardia particolare giurata.
Oglialoro Salvatore, classe 1966, residente a Leonforte con precedenti.
Scaminaci Antonino, classe 1984, residente ad Agira con precedenti.
Custodia cautelare degli arresti domiciliari:
La Ferrara Angelo, classe 1965, residente a Leonforte, con precedenti, titolare di un’autoscuola.
Lambusta Antonino, classe 1963, residente a Valguarnera Caropepe, con precedenti. Trovato Alessandro, classe 1963, residente a Troina.
L’operazione odierna costituisce il proseguimento ideale dell’operazione”Old One” che portò all’arresto di Seminara Salvatore il 12 luglio 2009 e dell’operazione “Homo Novus”, 20 settembre 2013che portò all’arresto dei componenti di una neo costituita famiglia di Cosa Nostra a Leonfortefacente capo a Fiorenza Giovanni. Seminara, tornato in libertà per scadenza dei termini di custodia cautelare, dopo una condanna in primo e secondo grado e un’annullamento con rinvio di quest’ultima sentenza da parte della Cassazione per motivazioni procedurali, il 18 luglio 2013, riprese il controllo sull’organizzazione mafiosa anche con riferimento alla provincia di Enna e autorizzò la costituzione a Leonforte della famiglia mafiosa “cosa nostra” facente capo a Fiorenza Giovanni che si recò dallo stesso per ricevere l’autorizzazione e le necessarie indicazioni in ordine all’organizzazione della famiglia con particolare riferimento al suo ambito operativo. Seminara affidò a Fiorenza il territorio compreso da leonforte sino ai limiti di Catenuova, territorio all’epoca sotto il controllo del clan Cappello di catania, pertanto comprensivo dell’area industriale di Dittaino. L’investitura di Fiorenza avvenne alle presenza di Cutrona Salvatore. Quest’ultimo dopo l’arresto di Fiorenza e di tutti i suoi affiliati nel settembre 2013 era diventato il gestore per conto di Seminara anche di tutta l’area Nord della provincia di Enna, comprensiva dei comuni di Leonforte, Agira, Nicosia ed aree limitrofe, fino alla sua uccisione avvenuta il 5 aprile 2015. A fianco di Cutrona, residente a Raddusa, emergevano il nipote Walter Frasconà , per la provincia di Enna e Oglialoro Salvatore e Arcaria Giuseppe per Leonforte, Scaminaci Antonino per Agira che successivamente all’uccisione di Cutrona presero il posto dello stesso rispondendo direttamente a Semninara Salvatore. Cutrona che era entrato in contrasto nel 2014 con Seminara e voleva affrancarsi dallo stesso, fu ucciso nell’aprile 2015. Per il suo omicidio è stato tratto in arresto dalla DDA di Catania anche Seminara. Dopo l’uccisione di Cutrona, Frasconà, legato allo zio, sembrava uscire di scena mentre la posizione degli altri indagati risultava rafforzata. Per Oglialoro nel corso delle indagini sono state registrate esplicitate ammissioni in ordine al ruolo nell’organizzazione mafiosa e alla sua posizione gerarchica. Tra le principali attività del sodalizio reati contro il patromonio ed in particolare estorsioni. Danneggiamenti, furti, incendi, atti intimidatori a danno anche di imprenditori, liberi professionisti, anche un commercialista, agrcioltori e commercianti fino ad indurli a rivolgersi ai referenti di zona per la relativa “messa a posto”
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