Cinque ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite all’alba dalla polizia di Stato. Quattro persone sono finite in carcere ed una è stata posta ai domiciliari. Secondo i poliziotti della Squadra Mobile e la Direzione distrettuale antimafia, i cinque vengono ritenuti responsabili di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti a mezzo incendio, detenzione illegale di armi comuni da sparo e da guerra. I provvedimenti sono stati firmati dal Gip del tribunale di Palermo Giuliano Castiglia. Dell’inchiesta si sono occupati, per conto della Dda, i Pm Ravaglioli, Sinatra e Maligno. Le indagini di questa Squadra Mobile hanno permesso di aprire uno squarcio sulle realtà illecite locali e definire tutta una serie di reati posti in essere a Camastra ed Canicattì, “permettendo – ricostruisce la polizia di Stato – la cattura di elementi di spicco delle locali consorterie”.
Fra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare spiccano tre nominativi: Calogero Di Caro, ritenuto capomandamento di Canicattì; Rosario Meli di Camastra ed il figlio Vincenzo.
Gli altri arrestati sono: Lillo Piombo, 51 anni e Angelo Prato, 78 anni, quest’ultimo ai domiciliari, tutti di Camastra