Il GIP del Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato, su proposta del pubblico ministero Brunella Sardoni, a seguito dell’udienza camerale tenutasi il 19 dicembre 2016, ha emesso un’ordinanza di archiviazione del procedimento per diffamazione a mezzo stampa a carico di Alfonso Cicero, ex presidente dell’IRSAP, e di Marco Venturi, ex assessore regionale delle attività produttive, difesi dall’ avvocato Annalisa Petitto (ordinanza notificata il 20.02.2017), scaturito da una denuncia presentata nel 2012 da Stefano Catuara, ex presidente del Consorzio Asi di Agrigento, Manganella Giovanni, Filippo Panarisi, Giovanni Cani, Aldo Piscopo e Salvatore Gangi, ex amministratori del citato Consorzio.
Nell’ordinanza di archiviazione il GIP, in sintesi, evidenzia l’esercizio del diritto di cronaca e di critica.
“Non può non evidenziarsi che la Corte dei Conti – con alcune recenti sentenze divenute definitive aventi ad oggetto gravi contestazioni di natura erariale – ha condannato per danno erariale gli ex vertici consortili, così dimostrando che le dichiarazioni rese da Cicero e Venturi non erano, per lo meno sotto questo profilo, destituite di fondamento”.
Inoltre, Il GIP ha rilevato che non vi è nessun dubbio sulla esistenza e rilevanza dell’interesse pubblico collegato alle dichiarazioni di Cicero e Venturi.
Catuara e gli altri ex amministratori nel 2012 avevano querelato Cicero e Venturi per alcune dichiarazioni diffuse dalla stampa che adesso il Tribunale di Agrigento ha valutato legittime.
Cicero, in sintesi, aveva denunciato alla stampa: “Una gestione dell’ASI di Agrigento a dir poco opaca”; “Lo spaccato delle nomine effettuate senza i requisiti di legge, la disastrosa gestione economica”
Venturi, in sintesi, aveva denunciato alla stampa: “Gli ex vertici consortili ed i colletti bianchi avevano lasciato industurbate le imprese in odore di mafia..”; “Pagamenti effettuati in violazioni alle leggi, indebite maggiorazioni alle indennità degli amministratori e dei vertici burocratici, innalzamento dei livelli dirigenziali..”.
Cicero e Venturi hanno chiesto al pubblico ministero di verificare gli estremi del reato di calunnia a carico di Catuara e degli altri ex amministratori per altri fatti, chiedendo di valutare la trasmissione d’ufficio degli atti alla Procura della Repubblica di Agrigento.