La fine di quella storia con quell’uomo più giovane di lei di oltre 20 anni non l’aveva accettata e per questo avrebbe ucciso il suo ultimo compagno con la collaborazione di sei killer vicini alla mafia siciliana di Riesi, a Caltanissetta. Almeno è questo che hanno ricostruito fino ad ora gli investigatori e i magistrati di due procure, quella di Monza e Caltanissetta. Un donna di 64 anni, commerciante di gioielli, è stata arrestata vicino all’aeroporto ligure mentre stava tentando di fuggire. Ha origini siciliane, nissene. Il corpo della vittima, Lamaj Astrit, 41 enne albanese, era stato trovato murato nella parete esterna di un residence di lusso a Senago, nel milanese, nel gennaio scorso. Tre uomini sono stati fermati nelle scorse ore tra Lombardia e Sicilia dai carabinieri di Monza e Caltanissetta ma ci sono altri tre uomini indagati per il delitto.
Le indagini sull’omicidio sono partite proprio dalla Sicilia. A dare i particolari di quell’assassinio era stato uno dei partecipanti al delitto che, sentito dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta per un’altra indagine, ha raccontato i particolari della morte e l’occultamento del cadavere di Astrit. Grazie alla sua testimonianza, come ha evidenziato il procuratore della Repubblica di Monza, Luisa Zanetti, “senza la quale quel corpo non sarebbe mai stato trovato”, i carabinieri del Nucleo investigativo di Monza sono risaliti a tutti i partecipanti al delitto: sette in totale gli indagati a vario titolo per omicidio ed occultamento di cadavere, a partire dalla mandante.
La donna, a quanto emerso, lasciata dal 41 enne a fine 2012, avrebbe chiesto e ottenuto il placet negli ambienti malavitosi del mandamento di Riesi, in provincia di Caltanissetta, di dove è originaria, ottenendo la collaborazione di sei uomini disposti a mettere in atto il suo piano omicida. Titolare di un “Compro Oro”, persona “nota” in Sicilia, la donna ha raccontato ai suoi killer di essere stata anche derubata dal suo ex amante e che lui per l’affronto avrebbe meritato la morte. Così da Enna è partito uno dei partecipanti al delitto che, raggiunti gli altri in Brianza, ha attirato il 41 enne albanese a Muggiò, con la falsa promessa di un affare di droga.(Ansa)