Di Danila Bonsangue.
Continua, con il supporto del giornale più letto in Argentina, la campagna di reclutamento di quei medici specialisti che non si trovano in Sicilia (chirurghi, anestesisti, pediatri). Il sindaco di Mussomelli Giuseppe Catania non ci sta a ridimensionare l’offerta sanitaria dell’ ospedale Maria Immacolata Longo per mancanza di specialisti.
Ecco cosa riportano i media argentini:
“Su iniziativa del Comune di Mussomeli è stata siglata una storica convenzione con l’Università Nazionale di Rosario. Sul totale degli specialisti nazionali, 23 saranno trasferiti al popolo italiano, a Mussomelli, il cui sindaco è Giuseppe Catania. Senza precedenti, per la prima volta, Mussomeli incorporerà medici argentini nel proprio sistema sanitario con uno stipendio base di seimila euro. Senza l’obbligo di avere la cittadinanza italiana, il bando non ha età minima o massima e copre tutte le specialità mediche possibili, potendo essere neolaureati o professionisti già esperti.”
“E’ un accordo storico, è la prima volta che ci accordiamo con un’università argentina. Non ha a che fare esclusivamente con la pandemia, l’Italia ha un problema da anni di mancanza di medici e di natalità. Il Sindaco di Mussomelli è allo stesso tempo all’avanguardia e sta già dialogando con la Regione per estendere questo progetto».
“Il comune di Mussomeli stesso lavorerà all’omologazione del titolo e i medici avranno la possibilità di mobilitarsi in tutta Europa- ha detto Erica Moscatello, parlando al programma Buena Jornada, guidato da Carlos Bava.”
“La società di consulenza CACCIPIT per la Pubblica Amministrazione del comune di Mussomelli ha affermato che la Sicilia è una terra molto prospera che fornirà un’alta qualità di vita per quegli argentini che desiderano rafforzare il sistema sanitario e altri elementi come l’edilizia o il turismo.”
“Il personale che verrà incorporato sarà interamente dell’Unr. E’ stato scelto rispetto ad altre istituzioni perché ogni anno si laureano un numero significativo di medici prestigiosi con un alto livello culturale e di istruzione”