Una vasta operazione antidroga ha consentito di smantellare un’organizzazione che gestiva il traffico e lo spaccio di droga nel quartiere Sperone di Palermo, alla periferia orientale della città. I militari della Compagnia Carabinieri di Palermo San Lorenzo hanno eseguito 58 provvedimenti cautelari (37 in carcere, 20 domiciliari e un obbligo di presentazione alla pg) emessi dal gip del tribunale di Palermo con l’accusa di associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini dei Carabinieri sono state coordinate dal procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca. Coinvolti interi nuclei familiari, minorenni inclusi, nella cessione degli stupefacenti, con un ruolo cruciale esercitato dalle donne. Un vasto giro che garantiva ai tre gruppi criminali profitti stimati in un milione e mezzo di euro all’anno.
In carcere
Operazione Nemesi gli indagati, in carcere sono stati portati Gianluca Alteri 26 anni, Paolo Alteri 53 anni, Andrea Argeri 30 anni, Paola Balistreri 48 anni, Giuseppe Balistreri 28 anni, Cristian Biscotto Volo 29 anni, Mario Brancatello 55 anni, Michele Bravo 26 anni, Salvatore Calafiore 59 anni, Alessandra Cannizzo 28 anni, Christian Catanzaro 23 anni, Giovanni Chifari 30 anni, Davide Di Carlo 24 anni, Giorgio Federico 47 anni, Nicolò Giustiniani 40 anni, Giorgio Leto, 27 anni, Giorgio Leto, 29 anni, Lorenzo Rotolo Lonardi 34 anni, Riccardo Machì 26 anni, Rosalia Mantegna 56 anni, Maria Mangiapane 32 anni, Marco Marcenò 40 anni, Stefano Marino, 49 anni, Pietro Paolo Marino 24 anni, Gandolfo Emanuel Milazzo 28 anni, Antonino Nicosia 26 anni, Francesco Paolo Nuccio 38 anni, Fabrizio Nuccio 30 anni, Giovanni Nuccio 33 anni, Alessio Sammartino 23 anni, Claudio Savoca 26 anni, Cinzia Selvaggio 47 anni, Alessio Serio 29 anni, Andrea Serio 22 anni, Roberto Serio 47 anni, Umberto Felice Tumminia 28 anni, Marcella Tuttoilmondo, 48 anni.
Ai domiciliari
Cristian Balistreri 29 anni, Calogero Benigno 22 anni, Stefano Bologna 59 anni, Giacomo Catanzaro, 27 anni Raffaele Costa, 56 anni, Rosario Cozzo, 33 anni, Marco Cucina, 27 anni, Pietro Di Paola, 31 anni, Salvatore Di Pietra, 43 anni, Davide Dispensa, 39 anni, Roberta Emanuele, 23 anni, Benedetto Giuliano, 22 anni, Antonino Leto, 27 anni, Giuseppe Lo Coco, 36 anni, Gabriele Mistretta, 29 anni, Franco Pantaleo, 59 anni, Michele Pantaleo, 26 anni, Benedetto Scafidi, 43 anni, Rosario Vitrano, 46 anni, Stefano Costa, 26 anni.
Deve presentarsi alla Pg
Angelo Mangano, 42 anni.
La droga veniva nascosta ovunque: dagli androni dei palazzi, alle abitazioni, e in alcuni casi anche nelle camerette dei figli minori dei componenti dell’organizzazione. Mentre l’attivita’ di spaccio avveniva nei pressi della scuola pubblica del quartiere, con acquirenti provenienti da ogni parte della Sicilia. Contestati i reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti. Fondamentale il ruolo delle madri, delle mogli e delle conviventi dei capi, le quali collaboravano nella direzione delle attivita’, nei contatti con i fornitori e nel tenere la contabilita’ delle piazze di spaccio, pronte a subentrare per garantire continuita’ allo spaccio in caso di arresto di uno degli organizzatori.
L’indagine denominata “Nemesi”, che si e’ sviluppata tra febbraio e luglio 2018, ha definito struttura, dinamiche e strategie criminali dell’organizzazione. “E’ stato investigativamente delineato – spiega il Comando provinciale dei carabinieri – l’organigramma dell’associazione”, con un vertice che gestiva il rifornimento, le strategie di spaccio e raccoglieva i proventi dell’attivita’, da cui dipendevano ben tre distinte compagini criminali, ognuna con a capo una famiglia che organizzava autonomamente la propria piazza di spaccio e impartiva precise direttive ai propri pusher. Cocaina, crack, hashish e marijuana rappresentavano una delle principali fonti di sostentamento per intere famiglie, i cui membri, “tranne rari casi di colpevole connivenza”, risultano “integralmente partecipi ai reati contestati”.
Individuati anche i due canali di approvvigionamento degli stupefacenti, gestiti da tre indagati, con precedenti penali e gravitanti nell’orbita della criminalita’ organizzata. L’organizzazione aveva a disposizione magazzini e appartamenti in cui avvenivano le riunioni, venivano smistate le sostanze stupefacenti ai pusher. Gli stessi siti erano utilizzati anche come luoghi di stoccaggio di marijuana e hashish e come luoghi per ‘cucinare’ e ‘basare’ la cocaina per la produzione del crack. Nel corso dell’attivita’, sequestrati circa 3 chili di stupefacente e oltre 6 mila euro in contanti.