[embed_video id=123014]Personale della Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta sta procedendo all’esecuzione di due decreti di confisca, entrambi emessi dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti dell’imprenditore CAMMARATA Alberto, 47enne di Gela (CL), e di PRIVITERA Giovanni, 61enne di Vallelunga Pratameno (CL), a seguito di indagini patrimoniali che hanno consentito di aggredire i patrimoni illecitamente accumulati dagli stessi.
Al CAMMARATA, risultato “a disposizione” dell’associazione mafiosa di Gela e in rapporto d’affari con la stessa tramite società a lui riconducibili, è stata applicata, con la medesima decretazione (emanata su proposta del Direttore della D.I.A.), la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di anni due.
Invece, nei riguardi del PRIVITERA, “uomo d’onore” della famiglia mafiosa di Vallelunga Pratameno (CL), l’odierno provvedimento è stato emesso su proposta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta.
Oggetto delle confische, in corso di esecuzione, risultano essere n. 4 aziende – di cui n. 2 a Gela (CL), n. 1 a Vallelunga Pratameno (CL) e n. 1 a Milano, n. 3 immobili, n. 60 terreni situati nelle province di Caltanissetta
PRIVITERA Giovanni, nato a Santa Caterina Villarmosa (CL) il 15.07.1956.
Il Tribunale di Caltanissetta – Sezione M.P., con il Decreto di Confisca ha disposto nei confronti della persona di cui all’oggetto l’esecuzione della CONFISCA DEFINITIVA dei sottonotati beni, già confiscati dalla predetta A.G..
L’odierno proposto risulta ai vertici dell’associazione mafiosa denominata “cosa nostra” – “famiglia” di Vallelunga Pratameno (CL) ed in particolare fra gli uomini d’onore, appartenenti al predetto sodalizio capeggiato dal noto Giuseppe MADONIA, inteso “Piddu”, operante nella provincia di Caltanissetta.
Il collaboratore di giustizia Leonardo MESSINA e più recentemente i collaboratori Ciro VARA e Antonino GIUFFRE’, hanno indicato nel PRIVITERA Giovanni il terminale attraverso il quale “cosa nostra” ha esercitato il controllo su tutta la provincia nissena.
In particolare il GIUFFRE’ ha affermato che il PRIVITERA ha rappresentato “un punto di riferimento” per la famiglia di Vallelunga Pratameno, indicandolo, inoltre, quale uomo di sua estrema fiducia per la provincia di Caltanissetta, precisando di averlo utilizzato anche come “vettore”, per acquisire notizie in merito all’aperta conflittualità esistente nella famiglia di Gela tra le due opposte fazioni dei RINZIVILLO e degli EMMANUELLO.
Il nome di Giovanni PRIVITERA ricorre spesso nella corrispondenza tra GIUFFRE’ – capo mandamento di Caccamo- e Bernardo PROVENZANO, anche in relazione alla citata pacificazione della consorteria gelese. Infatti, dall’esame dei “pizzini” emerge chiaramente il fondamentale apporto assicurato dal PRIVITERA a Cosa Nostra tanto da meritare il plauso e la riconoscenza dello stesso PROVENZANO, il quale, inoltre, prende atto che il PRIVITERA ha predisposto un sito idoneo ad ospitarlo ed incarica lo stesso GIUFFRE’ di verificarne la “validità”.
Il collaboratore Ciro VARA, inoltre, nelle sue dichiarazioni evidenzia ed aggrava il ruolo svolto dal PRIVITERA nel contesto criminale del Vallone , con particolare riferimento alla seconda metà degli anni ’90 e fino ai giorni nostri. Il VARA concorda pienamente con le propalazioni del GIUFFRE’, circa l’appartenenza del PRIVITERA alla famiglia di Vallelunga, citando la carica di “reggente” ricoperta da questi in un determinato periodo ed inoltre, indica con dovizia di particolari, alcune circostanze in cui lui stesso dettando precise disposizioni al PRIVITERA, lo eleva a persona di sua estrema fiducia.
Le attività economiche e i beni oggetto del provvedimento de quo riguardano:
– Nr. 1 società a responsabilità limitata, con sede in Vallelunga Pratameno (CL);
– Nr. 1 fabbricato composto da 4 distinte unità immobiliari, sito in Vallelunga Pratameno (CL);
– Nr. 1 magazzino sito in Vallelunga Pratameno (CL);
– Nr. 1 magazzino sito in Polizzi Generosa (PA);
– Nr. 16 Terreni, estesi complessivamente circa 18 ettari, siti in Polizzi Generosa (PA) e Vallelunga Pratameno (CL);
– Nr. 2 rapporti bancari;
– Nr. 1 autovettura.
La stima complessiva dei predetti beni confiscati ammonta a circa Euro 1.500.000,00.
• CAMMARATA Alberto, nato a Gela (CL) il 30.08.1970.
1. In data 21 marzo 2017 il Tribunale di Caltanissetta, sezione Misure di Prevenzione ha emesso il Decreto di Confisca nr. 03/2017 R.D. in data 15.02.2017 nei confronti del sopraindicato CAMMARATA Alberto.
Con il medesimo decreto, la predetta A.G. ha disposto, altresì, l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni due.
CAMMARATA Alberto risulta soggetto contiguo nell’ambito dell’associazione mafiosa “cosa nostra” – famiglia gelese del noto capomafia di Caltanissetta Giuseppe Piddu MADONIA.
In particolare, in qualità di socio e/o amministratore di società sedenti a Gela, il proposto è risultato a disposizione dell’associazione mafiosa di Gela, in rapporto sinallagmatico con la stessa, destinando alle famiglie di “cosa nostra” ingenti disponibilità finanziarie in cambio di interventi finalizzati ad imporre le proprie forniture di inerti, utilizzando, per tale illecito scopo, il metodo delle sovrafatturazioni di forniture e/o trasporti. Ciò ha consentito, sostanzialmente, al CAMMARATA di acquisire – attraverso la forza di intimidazione del sodalizio mafioso – posizione dominante e di esclusivo controllo nel settore nevralgico delle forniture e del trasporto dei materiali inerti impiegati per la realizzazione di opere pubbliche e private.
Le attività economiche e i beni oggetto del provvedimento de quo riguardano:
• Intero complesso aziendale dell’impresa individuale, intestata a CAMMARATA Alberto, con sede a Gela in via Ruggero Settimo nr.13 P.I. 01896230859;
• Intero complesso aziendale della società UNICAM S.R.L. con sede a Gela, Zona Industriale terza strada s.n., P.I. 01719990853,;
• Intero complesso aziendale della società “MILANO INFRASTRUTTURE S.r.l..”, con sede a Milano, in Piazza IV Novembre nr.4, P.I. 01859000851”.
• Nr. 44 terreni (intera proprietà o in quota parte) siti nel territorio del Comune di Gela;
• Nr. 3 autovetture;
• Nr. 4 rapporti bancari.
Nell’ambito del procedimento M.P. in questione, la suddetta A.G. emittente ha disposto il dissequestro dei sottonotati beni:
• Intero complesso aziendale della società “ENICOS S.P.A.”, con sede a Gela, Zona Industriale terza strada s.n., P.I./C.F. 01854160858;
• Nr. 11 terreni (intera proprietà o in quota parte) siti nel territorio del Comune di Gela;
• Nr. 1 autovettura;
• Nr. 6 rapporti bancari.
il valore complessivo dei beni confiscati ammonta a circa Euro 3.000.000,00.