Roberto Fico, deputato del M5S Presidente della Commissione di Vigilanza RAI, il giorno 25 giugno tramite segnalazione da parte della deputata Azzurra Cancelleri, ha notificato al Presidente e al Direttore della RAI la nota di seguito riportata, riguardante la sicurezza dell’ antenna collocata sul monte S. Anna di Caltanissetta, gestita dalla RAI Way. La problematica riferita alla sicurezza dell’antenna, uno dei simboli della nostra Città, è stata più volte al centro degli studi del M5S Caltanissetta. L’antenna, come si evince dal documento riportato, necessita di interventi non solo di manutenzione ma soprattutto di messa in sicurezza dei blocchi di cemento dove sono ancorate le funi di sostegno dell’antenna stessa, nonché i segnalatori di presenza delle funi per il traffico aereo. La struttura realizzata risale a oltre sessanta anni fa ed è collocata in un’area geologica soggetta a frane e smottamenti quale è la collina S. Anna; i fatti recenti lo dimostrano. I blocchi di ancoraggio delle funi furono realizzati in calcestruzzo costituito anche da materiale inerte prelevato dal fiume Salso composto pertanto anche da nitrati e solfati che destabilizzano il calcestruzzo stesso. La deputata penta stellata Azzurra Cancelleri, insieme al M5S Caltanissetta chiedono di intervenire prima possibile sulla verifica delle condizioni in cui versa l’antenna e la struttura su cui è ancorata, considerate le variazioni geologiche della collina in modo da mettere in sicurezza la struttura ed evitare situazioni di pericolo.
Di seguito il testo.
Al Presidente e al Direttore Generale della Rai – Roma
Premesso che:
i lavori di costruzione dell’antenna RAI Way sulla collina S. Anna di Caltanissetta furono avviati nel 1949 ad opera della CIFA (Compagnia Italiana Ferro e Acciaio) di Senago, oggi acquisita dal colosso cinese Zoomlion; l’antenna RAI Way di Caltanissetta suscita dubbi di regolarità con quanto disposto dall’allegato A alla circolare acclusa al dispaccio dello Stato Maggiore della Difesa n. 146/394/4422 dell’ 8 agosto 2000. L’emanazione del dispaccio si rese necessaria in seguito al tragico episodio del 3 febbraio 1998, a Cavalese, dove un aereo americano tranciò il cavo della funivia del Cermis causando la
morte di 20 persone; essendo Caltanissetta sede di un eliporto a servizio del 118 e di altri corpi dello Stato (fra gli altri, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza), l’antenna RAI Way, per motivi di sicurezza, dovrebbe essere adeguata a quanto disposto nella predetta circolare valida in tutto il territorio nazionale, la quale impone che sugli ostacoli lineari (cioè gli spazi compresi tra le funi di acciaio adibite a tiranti) occorra la collocazione di sfere di segnalazione con diametro minimo di 60 cm, di colore bianco e rosso, poste a una distanza non superiore di 30 m una dall’altra. Tali sfere si rendono utili soprattutto quando si vola a bassa quota, per rilevare la presenza delle corde; per quanto riguarda la segnaletica luminosa, la citata circolare prescrive la collocazione in cima all’antenna del “segnalatore di ostacolo alla navigazione aerea”, visibile da 5 km, con luce di 2000 candele o lampade a led di ultima generazione con frequenza di lampi compresa tra 40 e 60 al minuto; i gruppi di luci esistenti, sottostanti alla cima dell’antenna, a livelli intermedi e nei quattro angoli della struttura, dovrebbero essere sostituiti con un sistema a doppia illuminazione, con lampade rosse per la notte e lampade bianche di media o alta intensità, tipo flashing, per il giorno e per il tramonto; nell’ora più pericolosa per la visibilità, che è l’imbrunire, nonché nelle giornate anche con poca foschia, l’antenna non è visibile, come pure le funi che la sostengono. I segnali devono essere attivi di giorno e di notte, così come previsto dal citato dispaccio; considerato che: la struttura a traliccio dell’antenna, alta 286 m, è sostenuta da otto funi di acciaio, due per ogni blocco in calcestruzzo, ognuno collocato in direzione dei quattro punti cardinali;
il conglomerato per la formazione dei quattro blocchi di calcestruzzo, dove sono ancorate le otto funi adibite a tiranti, furono realizzati all’epoca con gli inerti prelevati dal fiume Salso, com’era prassi consolidata nei lavori edili a Caltanissetta e nei paesi limitrofi; quanto riportato in questi giorni sulla stampa in merito ai movimenti franosi della collina S. Anna di Caltanissetta desta molte preoccupazioni agli abitanti della zona; da un controllo a vista del blocco in calcestruzzo, posto a sud, è stata agevolmente riscontrata la presenza di parecchie fessurazioni che indicano il forte stato di degrado del manufatto;
appare indispensabile monitorare, a mezzo di sensori geologici, l’evoluzione di eventuali movimenti franosi superficiali del blocco di calcestruzzo a cui sono ancorate le due funi sud dell’antenna RAI Way; appare altresì necessario verificare se la composizione dei quattro blocchi di calcestruzzo, confezionato da oltre 60 anni, con gli inerti sopra citati, contenenti nitrati e solfati, elementi che nel tempo dequalificano la resistenza, abbia mantenuto i valori di resistenza a compressione e
trazione stabiliti nel progetto originario; un cedimento, seppur minimo, di un solo blocco di fondazione, comporterebbe il disequilibrio della struttura e la certezza di crollo per la medesima, considerato che essa è collegata al suolo con
una cerniera libera e che la stabilità è assicurata dal bilanciamento delle quattro funi in trazione; chiede di sapere quali misure intendano adottare al fine di adeguare l’impianto di illuminazione al dispaccio emesso dallo Stato Maggiore della Difesa, citato in premessa; se siano state fatte verifiche, e con quale esito, sulla qualità dei quattro blocchi di calcestruzzo a cui sono ancorate le otto funi di acciaio che sostengono in equilibrio l’antenna RAI Way, tenuto conto dei gravi rischi per la sicurezza derivanti dallo stato di degrado del manufatto.