Più di un anno fa, nel maggio del 2015, il M5S di San Cataldo chiedeva spiegazioni circa le motivazioni di una raccolta rifiuti il cui piano prevedeva il sistema “Porta a Porta” nel solo centro storico e le isole ecologiche con i cosiddetti “Cassonetti Intelligenti”, piuttosto che l’utilizzo di una raccolta Porta a Porta integrale.Il M5S prosegue:
“Il nostro Sindaco Modaffari, quando era consigliere comunale e durante la sua campagna elettorale ha fatto della differenziazione dei rifiuti un cavallo di battaglia, ma in realtà quando il M5S ha chiesto con forza che l’introduzione della differenziata Porta a Porta diventasse una prassi, con lo scopo di ridurre il conferimento in discarica e la valorizzazione dei rifiuti, la Giunta si è rifiutata di leggere la nostra proposta adducendo come motivazioni il costo eccessivo del Porta a Porta a fronte dei Cassonetti Intelligenti.
A più di un anno dalla nostra proposta, la Giunta Modaffari vedendosi costretta da una disposizione emanata dalla Regione Siciliana, afferma che “la raccolta differenziata non è un opzional ma un obbligo” in quanto, delle 21 tonnellate di immondizia che si raccolgono, solo il 18,5 tonnellate può essere conferito in discarica.
Allo stato attuale, il Sindaco si vede costretto a salire su un treno in corsa, smentendo le sue scelte iniziali e non ammettendo l’errore di un’opzione per un piano che non puntava alla politica dei “rifiuti zero” e che adesso invece viene invocata dalla Regione.
La Giunta Modaffari, adesso, di fronte al fallimento della politica regionale, delle discariche e della poca valorizzazione della politica del riciclo, procurando sfiducia e rabbia nei cittadini, corre ai ripari – senza un’adeguata preparazione sia della macchina organizzativa, senza la necessaria formazione e consapevolezza della cittadinanza – cercando di utilizzare al meglio il centro di raccolta di Via Stazione, nato per raggiungere obiettivi minimi, e individuare altri siti per la raccolta differenziata che prima sembrava quasi impossibile trovare.
Quando i nodi vengono al pettine allora, a spese dei cittadini, si trovano tutte le situazioni più percorribili (cassonetti differenziati per tipologia,cassonetti di prossimità, porta a porta).
Il piano presentato dal M5S, prevedendo il porta a porta integrale, avrebbe ridotto sensibilmente i costi in bolletta in quanto riduceva il conferimento in discarica e poteva prevedere la vendita, il riciclaggio e la valorizzazione dei materiali come per esempio la carta, la plastica, il vetro e persino l’umido, che da sè costituisce il 40% della differenziata.
Non si riesce a capire il perché questa amministrazione non abbia intrapreso nessuna forma di raccolta differenziata sperimentale con il sistema Porta a Porta, come invece ha fatto con il collocamento di cassonetti cosiddetti “intelligenti” sperimentali a Pizzo Carano e il CCR, sempre sperimentale, di Via Stazione.
Se i risultati di una buona politica che programma le scelte in base al buon senso sono queste, allora ci chiediamo come mai il nostro Sindaco abbia rifiutato un confronto e un’interlocuzione con il MoVimento per trovare delle idee comuni, perché non abbia creato un tavolo tecnico di supporto al piano rifiuti con le opposizioni; piano che adesso, si vede costretto ad attuare, avendo perso un anno, con costi che hanno gravato sulla cittadinanza .
I cittadini si ritroveranno a far fronte ad una raccolta differenziata consapevoli che, ciò che si farà da adesso in poi, si poteva fare prima e meglio, con un notevole risparmio in bolletta.
Il 23 maggio dello scorso anno il M5S scriveva “Voler affrontare il problema affidandosi ai cassonetti intelligenti e alle isole ecologiche significa paralizzare la città. Se le 13.932 utenze di San Cataldo andassero a consegnare i sacchetti dei rifiuti nei cassonetti intelligenti delle isole ecologiche, perché le difficoltà di introdurre la scheda o chiave elettronica per sbloccare il cassonetto, difficilmente potrà agevolare un sereno conferimento e la integrità delle serrature anche se intelligenti”.
Più volte abbiamo invitato questa amministrazione ad attuare il sistema porta a porta sperimentale in alcune zone, ma non abbiamo mai trovato riscontro, se l’amministrazione avesse attuato un po’ di democrazia partecipata in più dando voce anche alle opposizioni, avremmo già avuto delle percentuali più rilevanti e, perché no, superare di molto quelle 2,5 tonnellate delle 21 che non potranno essere conferite in discarica; anche i cittadini avrebbero avuto del tempo per abituarsi al nuovo sistema ed essere indirizzati nel differenziare i rifiuti.
A quanto pare la nostra Giunta e il suo Sindaco, purtroppo ricalcando gli errori dei governi regionali e nazionali, non fa altro che imitare le gesta eroiche e propagandistiche fatte di demagogie e poco o nulla confronto con altre idee e con le altre forze politiche, ergendosi a detentori della verità, salvo poi dover fare le corse ad ostacoli per raggiungere obiettivi già persi.
Ciò nonostante il M5S si mostra disponibile a collaborare con l’amministrazione per diffondere cultura, informazione e buone prassi con i cittadini, affinché si possano raggiungere presto risultati e percentuali accettabili che abbiano un ritorno positivo, sia per l’ambiente che per l’economia delle famiglie.
Ci auspichiamo, altresì, che la ditta che si aggiudicherà la gara possa apportare una modifica al piano passando ad una sistema Porta a Porta integrale, con lo scopo, da un lato di evitare di pagare le penalità per non aver raggiunto le percentuali minime previste (del 30% entro un anno) dall’altro, per assicurare percentuali oltre il 60% che si raggiungono solo con la raccolta Porta a Porta.