Se tre anni fa qualcuno ci avesse detto che ad agosto 2021 l’Italia sarebbe stata al quinto posto del Ranking FIFA con un titolo Europeo in bacheca, con ogni probabilità l’avremmo preso per pazzo. E invece, è passato poco più di un mese da quell’11 luglio che è destinato ad entrare di diritto nella storia del calcio italiano. In quel di Wembley, davanti a 60.000 tifosi inglesi inferociti, la Nazionale di Roberto Mancini è riuscita ad avere la meglio dei Tre Leoni portandosi a casa un titolo continentale che mancava da 53 anni.
Un’impresa targata Roberto Mancini
L’assoluto protagonista di questa impresa azzurra è Roberto Mancini. Il tecnico marchigiano in poco più di tre anni è riuscito a cambiare la mentalità del gruppo azzurro in maniera radicale e sin dalle prime uscite ufficiali gli Azzurri sono sembrati una squadra completamente diversa rispetto a quella confusa, impaurita e impreparata che avevamo visto sotto la gestione Ventura. Nel giro di poco tempo, l’Italia è tornata a far paura a livello internazionale e, soprattutto, è tornata a giocare da squadra nonostante le individualità non fossero al livello delle dirette rivali. Con organizzazione, spirito di sacrificio e bel gioco, l’Italia di Mancini è riuscita a sopperire a un evidente inferiorità tecnica e fisica rispetto a corazzate come la Francia e l’ha fatto credendo fermamente nelle idee e nelle indicazioni del CT Azzurro. Dopo la vittoria dell’Europeo, la qualificazione alle prossime Final Four di Nations League che verranno giocate in ottobre e il 5° posto nel Ranking FIFA, gli Azzurri pensano già ai prossimi Mondiali di Qatar 2022 dove si presentano, come testimoniato dalle quote sui siti dove è possibile piazzare scommesse sul calcio virtuale, come una delle squadra da battere in compagnia di Francia, Argentina, Spagna e Francia. Quindi sarà emozionante.
I segreti di un successo impronosticabile
Quali sono stati i segreti degli Azzurri? E com’è arrivato un titolo che soli tre anni fa sembrava impossibile? Rispondere a queste domande sicuramente non è semplice ma oggi proveremo ad azzardare delle ipotesi. In primo luogo, è apparso evidente a tutti che la squadra di Roberto Mancini è una squadra, nel vero senso della parola. I ragazzi del tecnico di Jesi sono diventati un gruppo coeso, molto più simile a quello che viene a crearsi in una squadra di club che in una selezione per Nazionali. In secondo luogo, la sensazione è che Mancini sia riuscito a selezionare 26 uomini, ancor prima che calciatori, del tutto complementari dal punto di vista caratteriale. Si è venuto così a creare il giusto mix di giocatori di esperienza e giovani che alla fine è risultato decisivo ai fini della vittoria della rassegna continentale. Determinanti, poi, sono stati i membri dello staff di Mancini che partendo da Vialli e Lombardo, sino ad arrivare a De Rossi ed Evani, hanno contribuito in maniera significativa ai successi Azzurri.
È passato ormai un mese dalla vittoria dell’Europeo e siamo ancora qui a goderci un successo che mancava da 53 anni. Il trionfo nella rassegna continentale, tuttavia, dovrà essere solo un punto di partenza per un gruppo che sotto la gestione Mancini può togliersi ancora delle belle soddisfazioni.