Nel 2020 il settore del gioco online in Italia ha raccolto circa 49,2 miliardi di euro. Il 35% in più rispetto al 2019. Per la prima volta nella storia la raccolta delle piattaforme virtuali ha superato quella del gioco fisico. Un risultato incredibile se pensiamo che soltanto da 10 anni è possibile giocare sul web nel nostro Paese. È il momento di ripercorrere le tappe di un’ascesa che sembra essere ancora lontana dall’aver esaurito la sua spinta verso l’alto.
Prima di parlare della situazione del gaming in Italia è fondamentale conoscere la nascita e l’evoluzione generale del campo. L’evento che ha dato il via alla nascita delle piattaforme di gioco online è stato il “Free Trade & Processing Act”, la prima legge approvata nel 1994 ad Antigua e nelle Barbados a regolamentare il settore. In quello stesso anno nacque anche il primo software pensato appositamente per il gioco sul web.
12 mesi dopo entra in gioco un altro attore fondamentale: l’azienda informatica Cryptologic. Gli sviluppatori di Cryptologic furono i primi a creare un protocollo criptato e sicuro per le transazioni economiche online. Siamo negli anni in cui internet non è ancora entrato in tutte le case ma il protocollo inizia a circolare velocemente, espandendosi ben oltre al solo campo dell’intrattenimento.
Negli anni successivi il settore del gaming continua a crescere, si perfeziona tecnologicamente e inizia ad attirare milioni di appassionati in ogni angolo del pianeta.
Agli inizi degli anni ‘10 del nuovo millennio le piattaforme online sono finalmente arrivate anche nel nostro Paese. Con il “decreto di Ferragosto” 2011 diventa possibile giocare online sui siti legali in Italia. Il successo è immediato. Nei 6 mesi successivi all’approvazione del decreto il fatturato sale a 5 miliardi di euro. E nel computo non sono considerate le slot machine che entreranno in scena soltanto 12 mesi dopo.
L’Italia ha però scontato in fretta il gap che la teneva distante dagli altri Paesi. Gli operatori attivi sullo Stivale si sono adeguati in fretta agli sviluppi tecnologici e negli anni più recenti il fatturato è salito così velocemente da fare del mercato tricolore il secondo in assoluto in Europa in termini di profitti netti.
Due le novità che hanno caratterizzato gli ultimissimi anni del gaming in Italia e nel mondo. La prima è l’arrivo delle tecnologie streaming applicate al gioco. Tecnologie che hanno dato vita al live gaming, modalità che permette di sfidare in diretta avversari in carne e ossa e di interagire con croupier dal vivo.
La seconda novità è stata l’affermazione su scala globale del mobile gaming. Le aziende leader del settore hanno subito intuito le potenzialità degli smartphone come piattaforma di gioco e hanno investito nel campo ingenti risorse, sia a livello di software che di promozione. Basti pensare che oggi i titoli per device mobile hanno davvero poco da invidiare alle versioni complete per pc e console e che proprio i telefoni di nuova generazione hanno generato circa il doppio del giro d’affari di tutte le postazioni fisse messe insieme.
Una situazione in continua evoluzione che porta a ipotizzare alcuni interessanti sviluppi futuri per il settore. La vera e propria svolta, in termine di esperienza di gioco, potrebbe arrivare con l’adozione massiva della realtà virtuale e di quella aumentata. Alcuni siti stanno sperimentando con successo nuovi ambienti in AR e VR per i loro giochi di maggior successo ma alcuni limiti tecnologici ne stanno rallentando la diffusione.
Realtà virtuale e realtà aumentata per esprimersi al massimo hanno infatti bisogno di visori a prezzi accessibili e di reti estremamente veloci in grado di “trasportare” un’enorme mole di dati. Ma il 5G è davvero dietro l’angolo e potrebbe diventare il fattore determinante per la crescita del comparto.
Sul fronte sicurezza, invece, molti passi in avanti potrebbero arrivare grazie alla tecnologia blockchain e alle criptovalute. Basate su database di dati immodificabili e sullo scambio virtuale libero, le monete virtuali potrebbero avvicinare sempre più appassionati al mondo del gaming e aumentare la loro tranquillità in merito al trattamento dei dati personali ed economici.