[embed_video id=103164]L’ Area Programmatica “Democrazia e Lavoro” CGIL sottolinea che la vicenda relativa alla mancata corresponsione degli stipendi dal mese di Agosto da parte del Consorzio ATI (Cooperativa Progetto Vita – Città del Sole) ai 95 lavoratori dei Servizi Sociali ( Assistenza Anziani, Asili Nido, Assistenza ai disabili, Assistenza igienico- sanitaria nelle scuole ai bambini portatori di handycaps) merita un opportuno approfondimento per chiarire i termini della questione ed evitare prese in giro.
L’assessore Felice Dierna, con grande soddisfazione, ha annunciato, sulla stampa e sulla televisione locale, che i “mandati di pagamento relativi al mese di agosto saranno in banca in settimana, assicurando un suo intervento per evitare che il problema torni a ripetersi” aggiungendo: “che c’è stato un intoppo burocratico dovuto alla carenza di personale per prepensionamento e al fatto che gli uffici della Solidarietà Sociale non avevano indicato il carattere di urgenza per cui la Ragioneria aveva inserito tali mandati in ordine cronologico come per tutti gli altri”.
Se questo è vero, prosegue la Cgil, chiediamo all’Assessore:
1) Se tutti i mandati di pagamento hanno un ritardo almeno di tre mesi dalla presentazione delle relative fatture;
2) In quale uffici si sono verificati i “prepensionamenti”;
3) Come è possibile che l’errore degli uffici della Solidarietà Sociale sia stato rilevato solo ora a distanza di tre mesi e dopo tantissime proteste da parte dei lavoratori;
4) Come mai il Comune si assume la responsabilità del ritardo nei pagamenti degli stipendi e non impone al Consorzio ATI l’obbligo contrattuale che prevede una anticipazione del pagamento degli stipendi di almeno tre mesi.
Se la clausola non esiste, allora non si spiegherebbe in cosa consiste la capacità finanziaria della ditta affidataria dei Servizi; se invece, come riteniamo, tale clausola contrattuale esiste il comportamento dell’Assessore e, quindi, del Comune è gravissimo stante che si scarica sul Comune una responsabilità riconducibile solo ed esclusivamente alla Ditta che, nel caso di specie, andava richiamata e nel caso di inadempimento puntualmente sanzionata come previsto dal contratto di appalto.
Ciò detto si reitera la richiesta di pagamento immediato anche del mese di settembre avvisando nel contempo che il 15 Novembre scade il pagamento del mese di ottobre.
La puntualità del pagamento dello stipendio non è un privilegio ma un diritto inalienabile. Il lavoratore non deve elemosinare il proprio diritto e deve potere programmare nel mese le proprie spese in caso contrario è in balia non solo del datore di lavoro, ma anche di chi deve prestargli i soldi per vivere.
L’area “Democrazia e Lavoro” CGIL presterà la necessaria attenzione alla questione posta e sarà pronta alle iniziative di lotta se dovesse perdurare l’attuale situazione “da Quarto Mondo”mettendo a disposizione l’ufficio legale per la presentazione dei relativi Decreti Ingiuntivi con aggravio di spese legali.
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