Un contatto aperto e costante con la Prefettura di Caltanissetta, la Regione Siciliana ed il Governo Nazionale è quello intavolato dall’amministrazione comunale di Gela, sin dal primo giorno di insediamento, nell’intento di far attivare gli strumenti necessari a rendere meno traumatica la questione occupazionale dell’indotto. “Da un lato auspichiamo rassicurazioni sugli ammortizzatori sociali – ha commentato il sindaco Domenico Messinese -, e contestualmente seguiamo con attenzione l’iter delle autorizzazioni per l’apertura di nuovi cantieri di bonifica che contengano l’emorragia lavorativa nel territorio. Nulla osta necessari anche per anticipare a febbraio il progetto della green rafinery. Insomma una serie di piste operative per cui le istituzioni competenti non si possono permettere di tentennare in questo delicato clima sociale che si vive a Gela”.
Ai presìdi dei lavoratori licenziati questa mattina si sono recati gli assessori comunali Simone Siciliano e Nuccio Di Paola. Il sindaco lo farà al suo ritorno da Palermo dove sta partecipando ad una riunione per la vertenza della Clinica “Santa Barbara”.
“Garantire le soglie occupazionali è il nostro imperativo – ha commentato il vice sindaco Siciliano -. Ci stiamo spendendo senza soste affinché tutte le soluzioni praticabili a favore dell’indotto siano seguite: dalla prosecuzione della cassa integrazione all’apertura dei cantieri, dal monitoraggio della legittimità dei licenziamenti, caso per caso, ad una concertazione continua con Eni, affinché la bioraffineria sia più eco compatibile, con l’applicazione delle tecnologie di terza generazione, in grado di alimentarsi con gli oli derivanti dal trattamento dei rifiuti umidi urbani. Nessun dorma, e chi ha potere decisionale a Palermo e Roma decida! Decida di impiegare i fondi regionali per derogare la mobilità e la cassa integrazione. Decida per attivare le salvaguardie fiscali per chi non ha più né lavoro né tantomeno le coperture sociali. Decida di sbloccare i cantieri di bonifica. Decida di non lasciare da sola l’amministrazione comunale a governare un processo le cui responsabilità maggiori sono da attribuire ad un Governo Centrale incapace di programmare il futuro del suo popolo”.
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