Una manutenzione scesa negli ultimi anni a meno di settemila euro a chilometro, investimenti ridotti al lumicino, ed ecco che l’Autostrada più importante della Sicilia,la Palermo—Catania, come dice il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari "si sta sbriciolando", e comunque è un colabrodo tra guardrail vecchi e piccoli, viadotti non riparati da quindici anni e transitabili soltanto a un senso di marcia, altri ponti che cedono per frane note da un decennio come Himera. Per rimettere in piedi l’A19 e portare a termine tutti gli interventi occorrerebbero circa 200 milioni di euro: ma per la manutenzione straordinaria l’Anas ha in corso cantieri per appena 9 milioni di euro. Poco o nulla, insomma. Ed ecco il risultato: un autostrada in decomposizione, sul quale adesso si stanno concentrando le attenzioni delle procure e non solo. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, chiede un intervento straordinario al governo nazionale: «Per rimettere in sesto l’A19 e le principali arterie dell’Isola occorrono 2,5 miliardi di euro», dice, mentre i sindacati puntano il dito su Roma: «L’Anas nazionale ha deciso di non investire più in Sicilia e questo è il risultato »,aggiunge il segretario della Filt Cgil, Franco Spanò. Ma l’attacco più duro arriva dal sottosegretario Davide Faraone, plenipotenziario di Renzi in Sicilia: «L’autostrada sta cadendo a pezzi e non è possibile, oggi (ieri l’ennesima tragedia, questa volta a causa delle barriere inadeguate — dice Faraone — e dall’Anas non è mai arrivato nessun preavviso, né sui piloni ceduti né sul ponte Cinque Archi. È inammissibile. Occorre azzerare al più presto, senza perdere un solo giorno, i vertici dell’Anas in Sicilia. Le cronache degli ultimi giorni hanno registrato allarmi continui su diversi tratti dell’autostrada. Ultimo, il sequestro deciso dalla procura di Caltanissetta del viadotto Cinque Archi, da mercoledì transitabile soltanto a una carreggiata. Il Genio civile in una relazione aveva segnalato il rischio cedimento del ponte con danneggiamento dell’autostrada a causa del fiume che starebbe erodendo i piloni: «Sullo sfondo è visibile l’erosione di un sottoscarpa dell’A19, che determina il grave rischio crollo del rilevato e conseguente cedimento dell’infrastruttura autostradale », scrivevano i tecnici nella relazione. La stessa Anas, che in serata ha annunciato interventi per 60 milioni sulla A19, in una nota inviata alle procure e alla Regione segnalava cinque tratti a rischio nell’Isola e tra questi il viadotto Cinque Archi: «Il greto del fiume ha modificato l’assetto idrico e fluviale del fiume Imera determinando lo scalzamento degli argini, si rammenta a tal proposito che il controllo e la manutenzione del corso d’acqua non rientra tra le attività di questa società». L’Anas ha sempre escluso il rischio cedimento e chiesto il dissesto alla procura. Ma nella stessa nota l’Anas fa riferimento ad un altro viadotto sul quale si attendono interventi da quasi quindici anni: il viadotto Cannatello vicino Resuttana. Quattro chilometri percorribili soltanto a una carreggiata per senso di marcia con limite orario di80 chilometriperché la struttura dà segni di cedimento: «Il progetto per la riqualificazione dell’intera opera è stato suddiviso in lotti funzionali, il primo stralcio di importo pari a 8,5 milioni di euro risulta in gara», scrivono i dirigenti Anas. «Peccato che per ripristinare l’intero viadotto occorrano almeno 40 milioni di euro », dice Spanò e Franco Tarantino della Fillea aggiunge: «Da anni denunciamo lo stato del viadotto Cannatello senza alcun risultato», dice, mentre si susseguono allarmi anche su altri tratti o vie di accesso alla A19. «Un altro viadotto da monitorare è il Molinello, che collega la statale di Aidone all’autostrada, nei giorni scorsi i carabinieri e il Genio civile hanno fatto diversi sopralluoghi», dice Alfredò Schillirò, della Filt di Enna. Ma l’autostrada colabrodo non ha solo problemi strutturali. La scarsa manutenzione ha fatto sì che su190 chilometri, almeno 120 abbiano ancora i guardrail bassi. Per cambiare l’asfalto l’Anas ha in corso una gara da 3 milioni di euro per ben145 chilometri. Poco, insomma. Gli appalti in corso ammontano a 9 milioni, ma ci vorrebbero almeno 200 milioni per sistemare i guardrail, ripristinare il viadotto Cannatello, rimettere in piedi l’Himera. «L’Anas tra manutenzione straordinaria e ordinaria investe nell’Isola 30 milioni di euro all’anno per3.900 chilometridi strade, circa 7 mila euro a chilometro, nulla quindi, attacca Pizzo. E i fondi europei dell’Isola? «Non possono essere utilizzati per manutenzioni», ribatte l’assessore. I fondi Ue inutilizzabili, lo Stato che taglia, l’Anas che riduce gli investimenti: l’A19 rimarrà così per molto tempo.
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