Terminati negli ospedali della Sicilia i sopralluoghi degli ispettori inviati dal ministro Speranza per verificare se i numeri sui posti letto Covid, disponibili sono corretti. I NAS sono stati al San Marco e al Garibaldi Nesima a Catania, a Enna e a Caltanissetta. Il secondo giorno al Cervello e al Civico di Palermo poi all’ospedale di Partinico e infine hanno fatto tappa a Termini Imerese. Sull’esito dei sopralluoghi trapelano solo poche indiscrezioni, per esempio, a Palermo non sarebbero state individuate difformità rispetto ai dati dichiarati dalla Regione per convincere il ministro a non inserire la Sicilia fra le zone rosse. Anche a Caltanissetta nessuna difformità. Ma il sindacato Cimo ha segnalato che le verifiche sono state fatte negli ospedali sbagliati. “Constatiamo che gli ispettori sono andati negli ospedali dove anche per le nostre tabelle i conti tornavano perfettamente – dice il vice segretario, Angelo Collodoro -. Non si sono recati, invece, in quei nosocomi in cui le nostre tabelle danno posti in meno. Erano a Termini Imerese e non si sono recati a Petralia…”.
Intanto, l’attività di riconversione di reparti per far spazio ai pazienti Covid ha subito l’accelerazione voluta dall’assessore Razza che per questo ha chiesto ancora alcuni giorni alla commissione Sanità dell’Ars per fornire la mappa dei posti con cui si fronteggerà la seconda e l’eventuale terza ondata. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, dichiara: «I dati sui contagi mutano con estrema facilità. Gli scienziati sostengono che ci possa essere un ritorno virulento del virus nel mese di gennaio, dopo il calo di tensione che inevitabilmente nelle famiglie si registrerà durante il periodo natalizio. Bisogna sempre tenere alta l’attenzione ed essere pronti a non farsi cogliere impreparati. Abbiamo sufficienti posti letto in Sicilia per i ricoverati Covid e terapie intensive per potere affrontare ogni evenienza. E’ chiaro che il numero dei posti letto non è infinito, come non è infinito il numero dei medici. In tutta Italia mancano oltre 3 mila anestesisti e rianimatori e il fenomeno si presenta anche in Sicilia. I controlli dei Nas negli ospedali siciliani? Li abbiamo chiesti e invocati noi. Speriamo che continuino anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Bisogna capire se tutto il sistema sanitario è tenuto sotto costante monitoraggio. Il mio compito è quello di guidare la comunità siciliana fuori da questo tunnel nel più breve tempo possibile. L’apertura e la chiusura delle scuole risponde al dato epidemiologico. Non è possibile stabilire una regola fissa per tutto il territorio nazionale.Io ho sempre detto che la scuola è l’ultimo spazio che vorrei chiudere, noi abbiamo evitato di chiudere le scuole materne, le elementari e le medie anche per i disagi di carattere sociale che la chiusura di questi istituti potrebbe determinare. Se dovesse essere necessario, però, se il Comitato tecnico-scientifico dovesse suggerirci la necessità di chiudere, lo faremo».