[embed_video id=100346]Ieri sera, 20 settembre, nella chiesa Cattedrale si è tenuta l’intronizzazione della statua di San Michele Arcangelo, il patrono della città di Caltanissetta, in vista della festa che si svolge il 29 settembre. In occasione della festa, la statua seicentesca dell’Arcangelo sfila per le vie della città, tra la musica e le bancarelle della tradizionale “Fiera di San Michele”.
Racconta il Pitrè, che Caltanissetta riconobbe a San Michele Arcangelo la miracolosa intercessione che salvò la città dalla peste e per tale ragione. “…lo acclamò a suo patrono invece del Crocifisso che essa aveva sempre avuto”. La venerazione dei nisseni nei confronti dei loro santo protetto si è sempre manifestata con gran fede e in passato c’era tra i devoti chi osservava un particolare digiuno a partire dal primo lunedì dopo Pasqua. Questa pratica doveva essere rinnovata sempre nello stesso giorno e per nove anni consecutivi, al termine dei quali venivano fatte nove candele da accendere al momento della morte della persona che in vita aveva osservato il digiuno, al fine di farle ottenere la protezione e la compagnia degli angeli nel momento del trapasso. Il 29 settembre, in occasione della festa, la statua dell’Arcangelo, risalente al 1600 e scolpita da Stefano Rivolsi, raffigura il Santo con corazza ed elmo, secondo l’iconografia tradizionale. S. Michele, che sovrasta il maligno ridotto in catene, simboleggia la vittoria del bene contro il male. Il santo viene portato in processione dai devoti portatori al grido di: “E gridammu tutti! Viva u Principi San Michele Arcangilu”, dalla cattedrale al santuario di San Michele, dove rimane per alcuni giorni, durante il pellegrinaggio dei fedeli. Si narra che lo scultore provò molte volte a plasmare il volto del Santo, ogni volta restando insoddisfatto. Dopo vari tentativi, stremato, si addormentò e al suo risveglio trovò il volto del Santo già scolpito e bellissimo. La celebrazione cittadina prevede la sfilata di bambini, vestiti secondo il costume del Santo, che precedono la banda musicale ed il fercolo del Patrono, portato a spalla dai fedeli scalzi. Infatti la caratteristica principale della processione consiste nel fatto che la statua del Santo è trasportata e seguita dai fedeli che, per grazia ricevuta, esprimono la loro devozione camminando scalzi.
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