Francesco Agati: L’assenza degli investimenti nelle infrastrutture è un problema che al sud si amplifica data la scarsità della rete ferroviaria, dalla mancanza di porti, dall’assenza di autostrade. L’Italia è un territorio che solo in parte viaggia sul doppio binario elettrificato, attualmente solo il 24% delle linee ferroviarie del Mezzogiorno è a doppio binario a fronte del 60% delle linee del Centro-Nord.
Per quanto riguarda il traffico portuale, i porti del Mezzogiorno hanno registrato un calo del 21% in termini di tonnellate movimentate (TEU), a fronte di un incremento del 16% al Nord ed al Centro.
La rete autostradale, è aumentata, in termini di km, del 17% al Nord e del 3% al Sud.
Ma al nord, in tempi di crisi, in tempi di instabilità politica e destabilizzazione sociale le infrastrutture si progettano, si realizzano, dando nuove opportunità di sviluppo alle comunità che vengono attraversate, riportiamo alcuni esempi, con i relativi costi:
– Mose Venezia, 8 miliardi, oggi la diga non funziona diversi sono state le inchieste per tangenti e corruzione, Il rischio fallimento tra debiti e consulenze da 1.100 euro al giorno.
– Expo Milano, 7,2 miliardi, i padiglioni vengono demoliti, la regione Lombardia non sa cosa farsene, in relazione agli appalti ci sono stati molti arresti, coinvolto pure Maroni all’epoca Ministro degli Interni.
– Galleria del Brennero (la più lunga al mondo 64 km), 8 miliardi, il Tribunale di Bolzano ha avviato un fascicolo penale su presunte irregolarità nella gestione degli appalti.
– Milano-Cortina, Stima 3 miliardi,
– Ponte di Genova, 2,2 miliardi,
– TAV Torino-Lione, 8,6 miliardi,
– TAV Torino-Milano, 2,9 miliardi.
– PER UN TOTALE DI: 39,9 miliardi di investimenti già in atto, si potrebbero realizzare sei ponti del Canale di Messina, opera essenziale per lo sviluppo della Sicilia e del Mediterraneo.
Costo medio realizzazione autostrade al Nord 17,5 milioni a Km lineare. Per una spesa complessiva fino al 2030 di circa cento miliardi di euro, contro,
pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Delibera 98/2017 del CIPE che approva l’Addendum Piano Operativo infrastrutture, al Sud verranno investite in infrastrutture solo 5.430,99 miliardi di euro fino al 2025.
Senza infrastrutture si perdono anche i tanti turisti che vogliono visitare l’isola e le città greche di Gela, Siracusa, Agrigento.
Oggi non possiamo piu permetterci di continuare a essere divisi, perché essere divisi significa essere deboli, lo hanno voluto i piemontesi durante l’unificazione e governi seguenti, non possono esserci più divisioni tra palermitani e catanesi, gelesi o nisseni, siracusani o ragusani, messinesi o milazzesi. Ma per lo sviluppo della Sicilia a Roma ci devono essere solo siciliani che vogliono infrastrutture e investimenti per l’isola. I magistrati, giornalisti, le forze dell’ordine stiano nella parte giusta, le infrastrutture e gli investimenti portano benefici a tutti, solo il lavoro porta benessere e elimina la criminalità.