Questa mattina, a seguito della richiesta Anci, il Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa,ha ricevuto i sindaci della provincia.
I primi cittadini hanno rappresentato tutte le criticità finanziarie, del personale, e quelle relative alla gestione dei patrimoni e dei territori.
Il Prefetto ha ben interpretato il grido di allarme dei Sindaci della provincia e se ne farà portavoce a livello nazionale.
S.E. ha infine esortato i Sindaci a non arrendersi nonostante le oggettive difficoltà che non consentono più di garantire la tenuta sociale. Alla riunione, per il comune di Canicattì, ha partecipato il vice sindaco, Patrizia Bennici.
Un documento, a margine dell’incontro, è stato firmato e condiviso da tutti i sindaci:
” Oggi abbiamo descritto la drammaticità delle condizioni dei nostri comuni, reiterando la nostra disponibilità a dimissioni di massa per far comprendere che non si tratta di problemi che riguardano un comune o l’altro ma di problematiche che riguardano l’intero sistema degli Enti locali siciliani, che pagano le conseguenze del mancato raccordo tra la speciale autonomia siciliana e il Governo nazionale con la conseguenza che da Reggio Calabria in su i comuni ricevono interventi finanziari e hanno una normativa diversa da quella con cui siamo costretti a confrontarci in Sicilia”
Le difficoltà e i ritardi che la gran parte dei comuni incontrano, da numerosi anni, nell’approvare gli strumenti finanziari rappresentano solamente la punta dell’iceberg delle profonde criticità di carattere finanziario e organizzativo che derivano da una pluralità di cause quali: la mancata previsione di strumenti perequativi che compensino la scusa capacità fiscale. Nel caso della Sicilia, i meccanismi perequativi derivano, oltre che dalla legge sul federalismo fiscale,direttamente della norme dello Statuto Siciliano; l’inadeguatezza del sistema di riscossione dei tributi locali, anche a causa delle specifiche criticità legate al funzionamento di Riscossione Sicilia Spa; profonde carenza di personale qualificato. Secondo un recente monitoraggio effettuato dall’Anci Sicilia mancano, in pianta organica, circa 15 mila unità, di cui oltre 4 mila tra dirigenti di categoria D.Su tale ultimo aspetto, va evidenziato il circolo vizioso derivante dal fatto che la legge ha legato le capacità assunzioni alle capacità finanziarie degli enti. Più in generale, tali difficoltà rappresentano un risultato di una mancanza armonizzazione sul piano finanziario e legislativo nei rapporti tra lo Stato, la Regione e gli Enti locali dell’isola in ragione dello Statuto speciale.