In Sicilia, anno scolastico fra strutture da recuperare e mensa solo per pochi

Tempo pieno ridotto al minimo e mense scolastiche insufficienti. Edifici scolastici inagibili e palestre off limits. In Sicilia di istituti con il tempo pieno che hanno la mensa a regime ce ne sono pochissimi. Quasi l’80 per cento ne è sprovvisto, contro il 28 per cento del Piemonte, per esempio. Scarseggiano le mense e scarseggia il tempo pieno. La Cgil ha stimato che gli alunni siciliani, rispetto ai coetanei del resto d’Italia, in mancanza del tempo pieno, nell’arco dei cinque anni della scuola primaria seguono 2.145 ore di lezioni in meno. Ma il divario che separa la scuola siciliana non riguarda solo le mense e il tempo pieno. Si registra anche nell’assistenza agli alunni disabili, nei servizi dedicati alla prima infanzia, nella lotta alla dispersione scolastica e nei trasporti. I bambini di Aspra, frazione di Bagheria, anche quest’anno rischiano di non avere il servizio bus del Comune per raggiungere i plessi distanti cinque chilometri perché quelli sotto casa sono ancora inagibili. In totale, secondo Save the children, il 60 per cento degli alunni siciliani frequenta scuole con infrastrutture non adeguate e il tempo pieno è assente nel 68 per cento delle primarie. Negli ultimi anni l’ufficio scolastico regionale sta lavorando su più fronti proprio per arginare il divario che separa la scuola siciliana da quella di alcune regioni del Nord. «Il divario è soprattutto economico e sociale — dice Maria Luisa Altomonte, direttrice dell’ufficio scolastico regionale — Quello che è indispensabile è il supporto del governo agli enti locali per tutto quello che riguarda in particolare la scuola dell’infanzia e primaria. È da lì che bisogna partire. Noi come
ufficio siamo pronti a dare tutto l’aiuto possibile per l’attivazione del tempo pieno. Il governo si è impegnato per sostenere la scuola siciliana sia come fondi per l’edilizia che per i servizi». Per arginare il divario si sta puntando sulla tecnologia. «Siamo fra le prime regioni per utilizzo delle lavagne multimediali e per le classi 2.0 — dice Patrizia Fasulo dell’Usr — Stiamo formando docenti in tutte le scuole dell’Isola».