Un approfondimento tecnico per definire un progetto del territorio del centro Sicilia che sia credibile, sostenibile e coinvolga in rete le diverse città che lo rappresentano.
Su queste premesse i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Caltanissetta, Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro, sono tornati a incontrare il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, così come concordato nell’ultima riunione di pochi giorni fa, per fare il punto sulle misure messe in campo per l’area di crisi complessa di Gela che riguarda 23 comuni tra cui il capoluogo e numerosi altri centri del nisseno. L’incontro operativo, a cui hanno preso parte gli assessori Carlo Campione e Giuseppe Tumminelli e il componente della segreteria Uil, Salvatore Guttilla, è servito a condividere le posizioni di partenza per un progetto di sviluppo del territorio. In primis l’insufficienza delle risorse allocate dal governo sull’area di crisi complessa pari a 25 milioni di euro che saranno gestiti da Invitalia per l’insediamento di attività produttive.
“Non si può affrontare il tema dello sviluppo, connesso agli investimenti per l’area di crisi complessa, senza tenere conto delle disastrose condizioni in cui versano le aree industriali. Viceversa la riconversione green della raffineria e gli investimenti per nuovi insediamenti produttivi, se collegati all’agricoltura di qualità, alle filiere agroalimentari e all’artigianato, possono contribuire a creare un marchio green economicamente sostenibile per tutta l’area del centro Sicilia”, ha detto il sindaco Giovanni Ruvolo. In tal senso i sindacati hanno indicato l’esigenza di realizzare un porto funzionale nella città del Golfo quale snodo logistico nel mediterraneo dove transitano, ma oggi non si fermano, le navi cargo che approdano in nord Europa.
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno concordato con il sindaco di Caltanissetta di sollecitare un incontro con tutti i sindaci del comprensorio, a partire da quelli che rappresentano i 23 comuni dell’area di crisi complessa, estendendo l’invito ai primi cittadini delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna e con gli assessori regionali alle Attività produttive e all’Economia.
“Dopo il fallimento in passato dei patti territoriali e dei contratti d’area e la recente esclusione dei comuni del centro Sicilia dalle zone economiche speciali (ZES, ndr.) e dal piano strategico nazionale per le aree interne, bisogna urgentemente configurare una proposta costituente, e quindi unitaria, per lo sviluppo dei nostri territori”, hanno detto i segretari generali Giudice, Gallo e Mudaro.
Cigl, Cisl e Uil, raccogliendo sul punto la condivisione del primo cittadino nisseno, propongono di utilizzare le somme della zona franca per la legalità sotto l’ombrello di un progetto complessivo di sviluppo, a partire dall’area di crisi complessa. “Già dieci dei 25 milioni di euro deliberati per l’area di crisi complessa sono stati prelevati dai fondi della zona franca che ammontano a 50 milioni di euro complessivi. Siamo quindi ad un bivio: lasciare nel limbo il resto delle risorse della zona franca, con il rischio di vederle dirottate su altri territori oppure rilanciare e impiegarle per l’area di crisi complessa, su un piano concreto di investimenti sul nostro territorio”, affermano i sindacati. “Questo – aggiunge Ruvolo – consentirebbe di erogare finanziamenti su reali progetti d’impresa”.
E’ stato quindi concordato che il sindaco di Caltanissetta lunedì 1 ottobre faccia partire una lettera rivolta ai colleghi sindaci dell’area di crisi complessa, indirizzandola anche ai vertici dell’Anci Sicilia in modo che il tema possa essere sostenuto dall’associazione dei Comuni nei tavoli regionali e nazionali. Il luogo dell’incontro sarà comunicato successivamente.
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